Moda e lavoro: le professioni del futuro che stanno rivoluzionando l’industria

Il settore della moda evolve rapidamente e in Italia rappresenta la seconda più grande industria per PIL generato. Accanto alle professioni più tradizionali, ne nascono di nuove, aprendo ai giovani interessanti opportunità di carriera

Pubblicato il 25 Lug 2023

Lavorare nella moda

Il mondo della moda è in continua evoluzione, con nuove collezioni, trend, stili e influenze che emergono di stagione in stagione. Un settore che da sempre affascina, stimola e incuriosisce i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro. A cambiare non sono, però, soltanto le tendenze; anche le professioni che ruotano attorno a questo settore si stanno trasformando e contemporaneamente ne nascono di nuove.

Lavorare nella moda, quali nuove professioni considerare

Mentre, infatti, i ruoli tradizionali come stilisti e modelli rimangono fondamentali, il panorama della moda si sta arricchendo di nuove figure che si inseriscono in ambiti strategici come il marketing digitale, il fashion blogging, la sostenibilità e la tecnologia applicata al fashion.

È quanto emerge dalla ricerca “Osservatorio sul comparto moda e futuri scenari professionali” promossa da Accademia del Lusso, Scuola di Alta Formazione nel comparto moda e luxury, realizzata in collaborazione con Pambianco. Obiettivo dell’analisi è offrire una fotografia del settore e definire quali saranno le professioni che giocheranno un ruolo chiave nei prossimi anni partendo da quello che già oggi le aziende ricercano. Lo studio ha coinvolto 17 imprese tra le più importanti del settore moda e lusso a livello globale. Si tratta di un insieme di realtà che nel 2022 hanno generato un giro d’affari di 141 miliardi di euro, con una crescita di 45 miliardi rispetto al 2018.

Negli ultimi anni, l’industria della moda ha visto una crescita significativa anche in termini di occupazione, con numeri che confermano il suo impatto economico e culturale. E questo è ancora più vero in un Paese come l’Italia in cui l’ecosistema moda rappresenta il secondo maggiore player per PIL generato.

Nel 2022 è stato registrato un incremento di 37mila professionisti in questo comparto (sono 447mila in totale). Le donne rappresentano oltre il 70% dei dipendenti, mentre i giovani under 30 costituiscono il 39% del totale. L’Italia, da sola, impiega il 12% della forza lavoro del settore, con circa 52mila dipendenti.

«La moda italiana continua a crescere a livello globale, soprattutto in termini di export e di apprezzamento internazionale. L’Italia è riconosciuta come un punto di riferimento per il design e il lusso – ha dichiarato l’Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Alessia Cappello, intervenuta durante la presentazione della ricerca -. L’anno 2022 è stato particolarmente significativo per il Made in Italy e per l’export. È stato raggiunto un record assoluto di oltre 600 miliardi di euro di esportazioni, che comprendono non solo abbigliamento e accessori, ma anche tutto ciò che riguarda l’intero ecosistema moda. Durante l’ultima Fashion Week, è stato annunciato che solo questo settore ha generato un valore di 100 miliardi di euro».

Come accennato, il retail rappresenta solo una parte dell’ecosistema della moda. Oggi, ancor più del retail, sono la dimensione corporate e il segmento industriale che aprono ai professionisti numerose opportunità di carriera. Quest’ultimo, nel 2022 ha registrato una crescita nella ricerca del personale del +10% (seguito dall’area corporate +4% e dal retail +1%).

Lavorare nella moda, le professioni più richieste (ambito per ambito)

Capiamo quindi, per ognuna delle tre dimensioni analizzate, quali sono effettivamente le figure professionali più richieste.

Area corporate

In quest’area emerge una crescente richiesta di profili con competenze digitali, tra cui i responsabili eCommerce, gli esperti in digital marketing e i content creator. Allo stesso tempo si conferma l’attenzione delle aziende nei confronti dei temi ESG, con la crescente richiesta di profili specializzati in ambito sostenibilità e D&I.

Non manca la domanda di candidati specializzati nell’analisi dei big data, oltre alle figure volte a supportare le diverse funzioni aziendali nel loro processo di Digital Transformation come, ad esempio, i cyber security analyst o gli esperti in blockchain. Proprio queste ultime, oltre a essere professioni emergenti, sono profili che settori come ad esempio quello della moda, fanno fatica ad attrarre poiché sono più propensi a rivolgersi ad ambiti più affini alla loro formazione.

Area Industriale

L’area industriale comprende tutte quelle figure che lavorano “dietro le quinte della moda”, ma che oggi più che mai diventa fondamentale attrarre e formare. Si tratta di artigiani, sarti, prototipisti, ricamatori, addetti sviluppo prodotto, ma anche tecnici di processo, addetti al rimaglio, tecnici di controllo qualità che alle competenze manuali dovranno fondere un mix di skill digitali e beneficiare, così, dell’uso della tecnologia applicata ai processi più tradizionali.

Del resto, è un comparto con un tasso di figure senior molto elevato. Per questo motivo, una delle sfide da superare sarà proprio quella di affrontare il ricambio generazionale, attraendo e coinvolgendo i più giovani.

«Se da un lato il nostro Paese raggiunge ottimi risultati a livello internazionale, c’è un altro fenomeno che caratterizza l’Italia: la contrazione del mercato interno con una diminuzione delle vendite e del fatturato. Questo aspetto solleva interrogativi sulla percezione della qualità e sulla crisi che sta attraversando il settore moda nel mercato nazionale – ha aggiunto l’Assessora -. Non possiamo più considerare l’artigianato come una pratica del passato. Grazie alla tecnologia e alla digitalizzazione, il settore si è trasformato, diventando più accessibile ai giovani. È importante comunicare queste evoluzioni e opportunità, per attrarre e coinvolgere i giovani nel settore moda, offrendo loro un futuro promettente e gratificante. Dobbiamo far comprendere al mercato interno l’importanza della qualità, dell’artigianato e della tradizione italiana nel settore della moda. Solo così potremo riscoprire e apprezzare le peculiarità che ci contraddistinguono sul panorama internazionale».

Area retail

Venendo, infine, all’area retail emerge che anche in questo caso c’è una grande domanda di figure professionali qualificate e competenti che possano soddisfare le esigenze dei clienti e guidare l’azienda verso il successo.

Tra queste, store manager, store associate, eCommerce manager, visual merchandiser, fashion buyer, fashion stylist e personal shopper.

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Sofia Ferrante
Sofia Ferrante

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