Gran parte delle persone le padroneggiano già, ma c’è chi ancora le considera estranee. Parliamo delle digital skill, ovvero le abilità tecnologiche indispensabili per svolgere gran parte delle professioni del prossimo futuro
Le competenze digitali sono un universo di abilità tecnologiche, che spaziano da quelle di base come l’uso del computer, fino alle più specifiche ed evolute come lo sviluppo software per l’intelligenza artificiale. Non sono una scatola chiusa, cambiano continuamente con l’evolversi delle tecnologie e cambieranno anche con il passare del tempo. La cosiddetta “alfabetizzazione digitale”, infatti, si adegua via via alle esigenze che emergono, rendendo parte delle skill scontate e altre, invece, nuove e da apprendere.
Significato di competenze digitali
Innanzitutto, competenze digitali e digital skill significano letteralmente la stessa cosa.
L’Unione Europea ha cercato di darne una definizione standard descrivendole come:
“Abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.
Questa definizione è corretta e onnicomprensiva, ma certamente oggi non è sufficiente per rappresentare il tema delle ‘competenze digitali’ così come sentito nel mondo del lavoro.
Installare un programma, disinstallare gli add-on e ancora, riuscire a trovare le informazioni che ci interessano sui motori di ricerca, cambiare le impostazioni di privacy sui social, sbloccare un computer in crash ed essere in grado di utilizzare tool collaborativi. Sono tutti esempi di competenze digitali: conoscenze sul mondo dell’informatica e del web che possono notevolmente facilitarci la vita, anche – e sempre più spesso -, facendoci trovare un lavoro.
Competenze digitali di base, intermedie e avanzate
Le competenze digitali sono divise in tre tipologie: le competenze di base (o di digital literacy),
- Competenze di base
Le competenze digitali di base ci consentono di essere cittadini digitali, si parla a tal proposito di alfabetizzazione digitale. Le competenze di base comprendono l’hardware (ad esempio l’uso della tastiera e l’uso dello schermo tattile), software (ad esempio creazione di testi, gestione di file su computer portatili, gestione della privacy sui telefoni cellulari), e le operazioni di base online (ad esempio gestione e-mail, ricerca). Le competenze di base arricchiscono la nostra vita, consentendoci di interagire con gli altri e di accedere al governo, servizi commerciali e finanziari.
- Competenze intermedie
Le competenze intermedie ci consentono di utilizzare le tecnologie digitali in modo ancora più significativo e vantaggioso, compresa la capacità di valutare criticamente la tecnologia o di creare contenuti.
Questi sono le competenze che ci servono in qualunque posto di lavoro, in quanto comprendono le competenze necessarie per svolgere funzioni connesse all’attività lavorativa, quali la pubblicazione di contenuti, la grafica digitale e il marketing digitale. Per la maggior parte, queste abilità sono generiche, nel senso che la loro padronanza prepara gli individui ad una vasta gamma di attività e professioni.
Tuttavia, tali competenze non sono scolpite nella pietra. Infatti, una delle caratteristiche delle competenze intermedie, in particolare, è che diventano facilmente obsolete o si espandono per tener conto dei cambiamenti tecnologici. Ad esempio, le competenze in materia di dati occupano un posto più importante man mano che la rivoluzione dei dati si intensifica, generando una domanda di competenze necessarie per produrre, analizzare, interpretare e visualizzare quantità di dati.
- Competenze avanzate
Le competenze avanzate sono quelle richieste dagli specialisti nelle professioni delle ICT, come la programmazione informatica e la gestione di sistemi informatici.
A livello globale, ci saranno decine di milioni di posti di lavoro che richiederanno competenze digitali avanzate nei seguenti settori i prossimi anni: intelligenza artificiale (AI), big data, coding, cybersecurity, internet of things, sviluppo di applicazioni mobili.
Le competenze avanzate sono tipicamente acquisite attraverso l’istruzione formale avanzata, ma vi sono anche altri percorsi formativi.
Le competenze digitali sono dunque varie e si evolvono rapidamente allo stesso ritmo della trasformazione digitale, per cui si preferisce ricorrere ad un altro tipo di classificazione, quella tra digital hard e soft skill.
Categorie di competenze digitali: soft e hard skill
Le digital hard skill sono le competenze specifiche in un determinato campo tecnologico, formate da quelle capacità, conoscenze, esperienze che definiscono un determinato specialista o figura professionale. Per fare un esempio, un web developer dovrà conoscere determinati linguaggi di programmazione (html, javascript, ecc) e tool vari per il design, il test e il debugging.
Sono competenze che possono essere valutate rapidamente anche solo leggendo un CV, come la conoscenza di una lingua.
Le soft skill, in generale, sono invece difficili da individuare leggendo un Curriculum: si tratta infatti di quelle attitudini trasversali che hanno a che fare maggiormente con il modo di comportarsi, di interagire, di affrontare il lavoro. Le soft skills richieste in qualunque lavoro oggi la capacità di collaborare e lavorare in team; la flessibilità e la curiosità per il continuo apprendimento; le attitudini di problem solving.
Le digital soft skill sono quelle competenze che hanno a che fare con il digitale, ma che non sono legate a una professione specificamente digitale, come quella di un data scientist o un web developer. Sono competenze di tipo relazionale e comportamentale che consentono alle persone di utilizzare efficacemente i nuovi strumenti digitali: si va dalla capacità di risolvere problemi tecnici all’identificazione dei propri gap di competenze digitali; dalla tutela dei propri dati alla netiquette nell’uso dei social media; dalla ricerca di informazioni online alla realizzazione di contenuti digitali.
Competenze digitali e professioni più richieste
Ma quanto sono oggi effettivamente ricercate le competenze digitali nelle aziende?
A rispondere a questa domanda ci ha pensato la ricerca prodotta dall’Ocse in collaborazione con Randstad, Digital skills, unlock opportunities for all. Sulla base dell’analisi di 417 milioni di annunci di lavoro postati online in 10 Paesi – tra cui anche l’Italia – nell’ultimo decennio, lo studio rileva che il 12% degli annunci di lavoro online nel nostro Paese riguarda le cosiddette “occupazioni digitali”.
In generale le competenze digitali più ricercate oggi sono:
- Advanced data analytics;
- Cybersecurity;
- Programmazione;
- Automation e IoT;
- Competenze digitali per la gestione del business e delle vendite.
Guadando nello specifico il nostro Paese emerge che le digital skill che trovano maggiore richiesta sul mercato del lavoro sono:
- Sviluppatori, programmatori e ingegneri del software (44%),
- Data analyst/administrator (21%),
- Ict e HR manager o marketing specialist (21%)
- Addetti al data entry e tecnici Ict (15%).
Come tutte le competenze, siano esse sociali o linguistiche, le competenze digitali richiedono studio e pratica per essere acquisite. Soprattutto perché saranno indispensabili per poter svolgere gran parte dei mestieri che caratterizzeranno il prossimo futuro.
Le professioni digitali del futuro
Allungando invece lo sguardo verso il prossimo futuro, tra 100 professioni digitali, Randstad Research, il centro di ricerca sul futuro del lavoro promosso da Randstad, ha individuato 10 mestieri particolarmente promettenti, perché legati a innovazioni dirompenti.
- Broker delle tecnologie;
- Designer di “wearable” (oggetti digitali indossabili);
- Esperto di sistemi di operatività a distanza (dalle applicazioni industriali, alla chirurgia, alla cucina);
- Gestore della Blockchain sicura, ecocompatibile e diffusa;
- Operatore della logistica automatizzata, intelligente ed integrata;
- Personale sanitario in grado di integrare attività presenza e da remoto;
- Progettista di sistemi di software e hardware integrati;
- Programmatore di Computer Quantici;
- Realizzatore di piattaforme di interazione virtuale nel campo del marketing, della formazione, del tempo libero;
- Specialista delle nuove frontiere della cyber security;
Il digital skill gap
Le digital skill richiamate in relazione al mondo del lavoro e al cosiddetto digital gap sono una categoria molto più ampia, che spazia dalle competenze di base a quelle molto specifiche, richieste per determinate professioni.
Aziende e organizzazioni di ogni tipo cercano oggi personale dotato di competenze digitali, hard e soft. E non le trovano. Questo è in sintesi il digital gap o digital skill gap. Un tema per il quale c’è preoccupazione in tutto il mondo, essendo al centro della trasformazione del mondo del lavoro e del digitale. In un mondo in piena Digital Transformation, in ogni campo e industria, come sarà possibile riqualificare tutta la forza lavoro di cui c’è ancora bisogno?
Il digital skill gap ha oramai acquisito importanza centrale anche nell’Agenda di organizzazioni come il WEF – World Economic Forum, o la Commissione Europea.
L’Europa ha dato persino avvio nel 2016 alla coalizione per le competenze e le occupazioni digitalicomposta da Stati membri, imprese, parti sociali, ONG e operatori del settore dell’istruzione, con l’obiettivo di ridurre il digital skill gap a ogni livello, dalle competenze specialistiche di alto livello alle competenze necessarie a tutti i cittadini europei per vivere, lavorare e partecipare a un’economia e una società digitali.
Competenze digitali, cresce la domanda ma è difficile trovarle
Secondo il Digital Skill Index di Salesforce – l’indagine sul livello delle competenze digitali nel mondo del lavoro che si basa sulle risposte di oltre 23.000 lavoratori in 19 Paesi, tra cui oltre 1.300 dall’Italia – quasi tre quarti degli intervistati (il 73%) a livello globale sentono di non possedere le competenze digitali che le aziende stanno cercando adesso e una percentuale maggiore (il 76%) quelle fondamentali per il futuro.
Nonostante l’82% degli intervistati abbia in programma di apprendere nuove competenze nei prossimi cinque anni, solo il 28% sta già frequentando corsi di formazione. Per quanto riguarda specificatamente l’Italia, l’86% degli intervistati dichiara di non avere le competenze digitali necessarie alle aziende e l’87% si sente altrettanto impreparato per i prossimi cinque anni. Tuttavia, appena il 17% sta già seguendo percorsi formativi per colmare questo divario.
*Pezzo originariamente pubblicato a maggio 2018 e sottoposto a successive revisioni e aggiornamenti