Un percorso breve ma intenso, che permette di acquisire rapidamente capacità concrete. Ecco come possiamo definire, in estrema sintesi, cos’è un bootcamp.
Negli ultimi anni, sempre più giovani scelgono di aderire ad attività formative simili per acquisire rapidamente competenze pratiche e specializzate in diversi settori. Ma che cos’è esattamente un boot camp e perché potrebbe essere una buona scelta per il proprio futuro professionale? Scopriamolo insieme.
Cos’è un bootcamp: definizione e origini
Il termine, che in italiano significa letteralmente “campo di addestramento”, affonda le sue radici nel gergo militare, indicando un percorso di addestramento intensivo e concentrato nel tempo. Ma non spaventarti: trasferito nell’ecosistema dell’innovazione e della formazione, descrive programmi di apprendimento altamente pratici e focalizzati sulle competenze tecniche.
La nascita dei bootcamp risale a poco più di 10 anni fa negli Stati Uniti, ma perché sono stati inventati? Semplice, serviva una soluzione efficace per colmare velocemente il gap tra domanda e offerta di lavoro in ambiti che vivono rapide evoluzioni, come la programmazione informatica, la cybersecurity o la data analysis.
Si tratta, in generale, di percorsi intensivi, con una durata variabile, da qualche giorno a qualche mese, ma sempre in periodi relativamente brevi e limitati, seppur immersivi. I metodi di apprendimento utilizzati sono interattivi e laboratoriali e la pratica ha decisamente la meglio sulla teoria.
Perché partecipare a un boot camp
Ma quali sono i motivi per partecipare a un bootcamp? Beh, sono diversi, ma si tratta di una soluzione particolarmente azzeccata quando, ad esempio, si ha l’esigenza di apprendere competenze nuove velocemente. Questo può avvenire sia per iniziare a svolgere una professione specifica, che per “riconvertirsi” lavorativamente, allineando le proprie skill a quelle richieste dal mercato del lavoro.
Si tratta di percorsi formativi che accelerano l’apprendimento, perché offrono una panoramica completa degli argomenti trattati, fornendo agli studenti strumenti immediatamente applicabili nel mondo del lavoro. Questo tipo di approccio si distingue per la sua intensità e concentrazione: gli alunni possono affrontare in modo approfondito e in breve tempo specifici argomenti.
Un’altra caratteristica distintiva dei boot camp è la presenza di istruttori esperti e qualificati, che guidano gli studenti lungo il percorso di apprendimento. Si tratta, solitamente, di professionisti del settore, con una consistente esperienza professionale, che possono condividere conoscenze e consigli preziosi con gli alunni.
La formula intensiva permette di ridurre drasticamente i tempi rispetto a un percorso tradizionale, si tratta di programmi che accelerano notevolmente il processo di apprendimento, rendendo la formazione molto più efficace.
Tipologie di boot camp e aree di apprendimento
I boot camp spaziano su diverse aree tematiche e ogni programma ha le sue specificità e richiede un approccio didattico ad hoc.
I boot camp più popolari riguardano settori come:
- Programmazione e sviluppo software (Java, Python, sviluppo web, data science);
- Cybersecurity;
- Marketing digitale;
- Design UX/UIM;
- Project Management;
- AI e Machine Learning.
Anche nel tipo di impegno richiesto, in termini di tempo, i boot camp possono variare: esistono quelli full-time, che richiedono un impegno giornaliero, e quelli part-time, ideali per chi vuole conciliare l’apprendimento con altri impegni.
Infine, è bene sapere che non mancano i boot camp online: è sicuramente una buona notizia, perché si annullano i vincoli geografici, aprendo a diverse persone la possibilità di seguire quelli che più interessano.
Come scegliere quello giusto
Quando ci si trova davanti alla scelta del bootcamp, un buon punto di partenza sono gli obiettivi professionali che ci si pone. E poi c’è qualche consiglio “universale”, che può valere per tutti: è importante valutare l’affidabilità dell’ente organizzatore, la qualità dei docenti e l’attinenza dei contenuti alle proprie esigenze.
Per partecipare, in genere è necessario iscriversi online e, in alcuni casi, si devono superare dei test di ammissione. Alcuni programmi offrono servizi aggiuntivi come la possibilità di interagire con aziende partner o assistenza nella ricerca del lavoro post-boot camp.
Esempi di boot camp
Ecco alcuni esempi di enti italiani che propongono boot camp in diversi ambiti:
- ELIS, con bootcamp incentrati nuove tecnologie e Project Management;
- Scuola Holden, con corsi specializzati su diverse tecniche narrative;
- Accademia Francesco Scimò, che offre percorsi focalizzati sul coaching;
- Future Food Institute, con boot camp sulle sfide dell’attuale sistema alimentare;
- Edgemony, che offre percorsi per imparare il coding;
- Sole24Ore Formazione, nel campo del Marketing.
Come prepararsi e sfruttarlo al meglio
Per trarre il massimo da un boot camp è fondamentale arrivare preparati. Ciò significa avere una conoscenza di base dell’argomento trattato, ma soprattutto una genuina passione per l’area tematica. Durante il corso, è importante mantenere l’attenzione alta, non avere paura di fare domande e sfruttare ogni opportunità per mettersi alla prova con esercizi e progetti pratici.
Il networking con docenti e colleghi può inoltre aprire interessanti opportunità professionali. È quindi importante cercare di interagire il più possibile e non lasciarsi prendere dalla timidezza, solo così riuscirai a cogliere al massimo le potenzialità di un boot camp!