logo
I NOSTRI SERVIZI
U2B
    Facebook Twitter YouTube LinkedIn
    U2B
    • Formazione
    • Nuove Competenze
    • Ricerca del Lavoro
    • Fare Carriera
    • Imprenditorialità
    Facebook Twitter YouTube LinkedIn
    U2B
    Home » Fare Carriera » La vita è una sola, perché passarla nell’azienda sbagliata?
    yolo concept di work life balance, wellbeing
    Immagine di Sergey Nivens da Shutterstock
    Trend

    La vita è una sola, perché passarla nell’azienda sbagliata?

    13 Aprile 2022
    Facebook Twitter LinkedIn Telegram WhatsApp Email

    Le difficoltà che hanno dovuto affrontare Millennials e Generazione Z, in particolare la pandemia, hanno spinto a ripensare le priorità lavorative. Emerge un’attenzione inedita per il well-being, che è in larga parte la causa di fenomeni come la Great Resignation

    Laura Cavallaro

    Partner, P4I - Partners4Innovation

    Beatrice Medved

    Junior Consultant, P4I - Partners4Innovation

    Di Great Resignation (grandi dimissioni) si è iniziato a parlare nel 2021 e nel 2022 è diventato un tema caldissimo per il mondo del lavoro. Si tratta di una moltiplicazione delle dimissioni volontarie, spesso rassegnate senza avere un piano B, un fenomeno che riguarda soprattutto persone d’età compresa fra i 26 e i 35 anni, Millennials e Generazione Z.

    Secondo un’indagine svolta all’inizio del 2022 dall’Associazione Italiana Direzione Personale (AIDP) su 600 realtà italiane, è stato colpito il 60% delle aziende. Il 75% ha dichiarato di essere stata colta impreparata.

    Ora il fenomeno pare essersi un po’ attutito e si parla invece di Great Reshuffle, ovvero, piuttosto che di un abbandono del lavoro della ricerca di ruoli professionali con un migliore equilibrio fra lavoro e vita privata e un ambiente più in linea con i propri valori. Secondo il Work Trend Index Microsoft, “Great Expectations: Making Work Work” è probabile che il 43% (37% in Italia) dei dipendenti prenda in considerazione la possibilità di cambiare lavoro nel prossimo anno, percentuale in leggero aumento rispetto al 2021 (41%).

    Indice degli argomenti

    • YOLO (You Only Live Once): perché le nostre generazioni hanno esigenze diverse?
    • Hybrid work e leader attenti, la ricetta per l’azienda giusta

    YOLO (You Only Live Once): perché le nostre generazioni hanno esigenze diverse?

    La filosofia YOLO (You Only Live Once) che caratterizza Millennials e GenZ, evidenzia un ribaltamento rispetto a un passato in cui ci si concentrava principalmente su job title e stipendio. Le nostre generazioni si focalizzano di più sul well-being, sulla sostenibilità, sull’equilibrio tra il tempo dedicato al lavoro e alla vita privata, su passioni ed esperienze personali.

    WHITEPAPER
    Sfrutta l’identità digitale per accelerare l’onboarding e migliorare la relazione con i tuoi clienti
    Dematerializzazione
    Marketing
    Scopri di più!
    Scarica il Whitepaper

    Ma quali sono le motivazioni di questo cambio di prospettiva? Purtroppo, siamo i primi ad aver sofferto in maniera patologica, massiva e sistematica di disturbi di ansia e depressione a causa degli eventi socio-culturali che abbiamo vissuto durante la crescita. Lo ribadisce una ricerca del 2021 di BVA DOXA per Mindwork, servizio di consulenza psicologica per le aziende, da cui è emerso che dal 2020, con la pandemia, sono state riscontarte problematiche di benessere psicologico e mentale che hanno un impatto notevole sulla salute delle persone e sulla loro vita privata e professionale. Fra queste, l’aumento dei sintomi di burnout e l’impennata di sensazioni di ansia, disagio, insonnia.

    Di conseguenza, Millennials e GenZ sono le prime generazioni a dare particolare importanza a questo tipo di disturbi e alla necessità di supporto. In questo contesto, il lavoro deve offrire qualcosa di più della mera sopravvivenza o di uno status sociale, deve permettere di avere uno stile di vita sano ed equilibrato e, allo stesso tempo, di fare esperienze.

    Secondo l’Employer Brand Research di Randstad del 2021 le nuove esigenze che sono emerse sul mercato del lavoro a seguito di questo nuovo modo di pensare sono:

    • Crescita professionale: non basta più salire di livello, ma si desidera anche un’esperienza di lavoro soddisfacente e stimolante, sia dal punto di vista delle sfide personali sia della crescita. I dati della ricerca condotta sui migliori candidati delle ultime edizioni di CEO for One Month, talent program di The Adecco Group, evidenziano che proprio la crescita professionale rientra fra i principali ostacoli incontrati dopo le prime esperienze nel mercato del lavoro: il 59% dei giovani ritiene i percorsi di crescita all’interno delle organizzazioni troppo lenti rispetto alle aspettative, mentre il 31% attribuisce le difficoltà al gap tra le competenze acquisite durante il percorso di studi e quelle richieste dalle prime aziende in cui si fanno esperienze lavorative.
    • Salute mentale e well-being: pensare di evitare del tutto lo stress durante il lavoro sarebbe utopico, ma se è troppo diventa lesivo per la salute mentale. Un effetto che però hanno anche ambienti poco stimolanti. Per questo le nostre generazioni cercano un giusto equilibrio fra i due estremi.
    • Tempo libero: una volta raggiunte condizioni lavorative che permettono una vita dignitosa, il vero lusso diventa avere tempo da dedicare alle proprie attività. Che possono essere sport, hobby, ma anche la cura dei figli. In quest’ottica, orari di lavoro infiniti, over-working e Smart Working illimitato sono considerati poco attrattivi e, soprattutto, poco sostenibili.
    • Flessibilità: al punto precedente si collega anche la flessibilità di orari e spazi, che è è una caratteristica molto ricercata dalla nostra generazione. Un’ organizzazione semi-autonoma di task e progetti, oltre ad essere più gratificante di un continuo controllo, permette di avere un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale.
      Non si tratta di un capriccio, ma di una necessità. In un contesto come quello italiano in cui c’è ancora una disparità di genere significativa, tempo libero e flessibilità spesso sono l’unico modo di conciliare il lavoro con i ritmi di vita richiesti alle donne, su cui ricadono ancora in prevalenza la cura di casa e famiglia.
    • Stipendio: sebbene le nuove condizioni che abbiamo elencato siano diventate sempre più importanti, non si può prescindere da uno stipendio adeguato, un tema attualissimo, dato che molte organizzazioni non tengono conto dell’aumento dei costi della vita al di fuori dell’azienda e dell’inflazione (sempre più in crescita).

    Hybrid work e leader attenti, la ricetta per l’azienda giusta

    Di fronte a queste nuove esigenze, emergono due fattori fondamentali che portano le persone a scegliere un’azienda (o a scegliere di lasciarla): la possibilità di poter contare su politiche di lavoro ibrido e manager attenti.

    Il primo è fondamentale in un’ottica di work-life balance, per garantire flessibilità e maggiore tempo libero (purché, naturalmente, sia garantito il diritto alla disconnessione).

    Per quanto riguarda il secondo fattore, gli “Uncaring leaders” emergono come prima motivazione per lasciare il lavoro da uno studio pubblicato il mese scorso da McKinsey sulle ragioni che hanno portato giovani lavoratori a rassegnare volontariamente le dimissioni. Al secondo posto arrivano aspettative di performance irrealistiche, un punto strettamente connesso al precedente. Anche il Work Trend Index Microsoft fa emergere la mancanza di fiducia nell’alta dirigenza/leadership come motivazione per cui il 21% del campione ha lasciato il lavoro. Dai dati risulta anche che più della metà dei manager (54% a livello globale, 56% in Italia), ritiene che la leadership della propria azienda non sia in contatto con le aspettative dei dipendenti. I due fattori, però, non sono scollegati: la disconnessione fra leadership e dipendenti emerge nella volontà del 50% dei primi di ripristinare un lavoro in presenza a tempo pieno (47% in Italia).

    Mentre non si può conoscere a priori il carattere del management, si può però dare la priorità ad aziende che offrano percorsi di mentoring e coaching, che garantiscano quindi rapporti umani, consigli e feedback da figure professionali con maggiore esperienza. Anche una buona comunicazione interna aziendale è un elemento da non sottovalutare per sentirsi più coinvolti e capire il valore di quello che si sta facendo.
    Quando si parla di cambiare lavoro però, bisogna mettere in evidenza il fattore fondamentale, evidenziato anche dal fenomeno della “Great Resignation”: per la prima volta da molto tempo, il mercato del lavoro ci è favorevole. Avere un gap in curriculum non è più malvisto, abbiamo più informazioni sulle aziende – per esempio tramite passaparola e social media – che permettono di aggirare i normali canali di recruiting, ma, soprattutto, c’è scarsità di forza lavoro. È il momento perfetto per cambiare azienda, in particolare se si hanno capacità spendibili sul mercato dei talenti. E, se non le si possiede, vale la pena di prendersi del tempo da dedicare ad upskilling e reskilling, per fare davvero un salto di livello.

    coaching lavorare oggi lavoro perfetto lusso mondo del lavoro recruiting salute social
    Share. Facebook Twitter Telegram WhatsApp LinkedIn Email

    Articoli che potrebbero interessarti

    Brand Specialist, chi è il professionista che crea valore attorno al marchio

    24 Gennaio 2023

    Curriculum Digitale: 5 tool per crearne uno a prova di recruiter

    17 Gennaio 2023

    Professione Consulente, perché è una carriera molto ambita e come diventarlo

    13 Gennaio 2023

    Iscriviti alla newsletter di University2Business.it

    Vuoi ricevere tutte le settimane le news più importanti, gli approfondimenti e le interviste di University2Business?
    Informativa sulla privacy
    Grazie, abbiamo ricevuto la tua iscrizione

    Brand Specialist, chi è il professionista che crea valore attorno al marchio

    24 Gennaio 2023

    Applicare il metodo Star ai colloqui di lavoro: perché farlo e come usarlo

    19 Gennaio 2023

    Curriculum Digitale: 5 tool per crearne uno a prova di recruiter

    17 Gennaio 2023

    Professione Consulente, perché è una carriera molto ambita e come diventarlo

    13 Gennaio 2023

    Scrivi qui e premi Invio per avviare la ricerca. Premi Esc per annullare

    close
    logo

    I tuoi contenuti, la tua privacy!

    Su questo sito utilizziamo cookie tecnici necessari alla navigazione e funzionali all’erogazione del servizio. Utilizziamo i cookie anche per fornirti un’esperienza di navigazione sempre migliore, per facilitare le interazioni con le nostre funzionalità social e per consentirti di ricevere comunicazioni di marketing aderenti alle tue abitudini di navigazione e ai tuoi interessi.

    Puoi esprimere il tuo consenso cliccando su ACCETTA TUTTI I COOKIE. Chiudendo questa informativa, continui senza accettare.

    Potrai sempre gestire le tue preferenze accedendo al nostro COOKIE CENTER e ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, visitando la nostra COOKIE POLICY.

    ACCETTA
    PIÙ OPZIONI

    Cookie Center

    ACCETTA TUTTO
    RIFIUTA TUTTO

    Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilità di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.

    Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY.

    ACCETTA TUTTO
    RIFIUTA TUTTO

    COOKIE TECNICI

    Strettamente necessari

    I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell’utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.

    COOKIE ANALITICI

    I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull’uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti.

    COOKIE DI PROFILAZIONE E SOCIAL PLUGIN

    I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell’utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasmettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell’utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.

    SALVA ED ESCI
    • Logo
    • Seguici Logo
    • About Tags Rss Feed Privacy Cookie Cookie Center
    network-digital-360
    NetworkDigital360 è il più grande network in Italia di testate e portali B2B dedicati ai temi della Trasformazione Digitale e dell’Innovazione Imprenditoriale. Ha la missione di diffondere la cultura digitale e imprenditoriale nelle imprese e pubbliche amministrazioni italiane.
    Indirizzo
    Via Copernico, 38
    Milano - Italia
    CAP 20125
    Contatti
    info@digital360.it

    ICT&Strategy S.r.l. – Gruppo DIGITAL360 - Codice fiscale 05710080960 - P.IVA 05710080960 - © 2023 ICT&Strategy. ALL RIGHTS RESERVED

    Mappa del sito