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AI detector: come funzionano i software che rilevano se un testo è scritto dall’Artificial Intelligence



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Esistono una serie di elementi che permettono ai rilevatori di Intelligenza Artificiale di individuare i testi scritti dalle macchine. Vediamo insieme alcuni esempi pratici che aiutano a capire meglio il funzionamento degli AI detector

Pubblicato il 17 feb 2025



AI Detector

È davvero possibile distinguere un testo scritto da un umano da uno scritto dall’Intelligenza Artificiale? La risposta è sì. Lo fanno gli AI detector, strumenti progettati per individuare testi prodotti da macchine.

Tutti abbiamo utilizzato almeno una volta (e anche più di una) strumenti di AI Generativa come ChatGPT (che è forse il più diffuso). All’inizio per semplice curiosità, poi, via via, per chiedere supporto nello scrivere e-mail, messaggi, chiarire dubbi, fare brainstorming, sintetizzare testi, schematizzare argomenti e non solo.

Questi sono infatti gli usi più ricorrenti che ragazze e ragazzi ne fanno in ambito accademico, ma le potenzialità di tool simili sono infinite. E tra queste, si sa, rientrano anche lo svolgimento di paper, esami, tesi di laurea e altri tipi di elaborati. È chiaro che l’AI non fa tutto da sola, gli occhi e la mente umana sono indispensabili, ma mentiremmo se dicessimo che non rappresenta un grande aiuto. Il punto è farne un uso etico, consapevole e trasparente. Motivo per cui vi parliamo degli AI detector.

A questo punto, però, sorge una questione importante: come gestire un testo scritto sfruttando l’AI senza cadere in implicazioni legali, etiche e di plagio, ma sfruttando la tecnologia in modo trasparente? Gli AI detector sono in parte una risposta; ma di cosa si tratta esattamente? Come funzionano? E quale ruolo potrebbero giocare nel contesto universitario?

Partiamo da una definizione.

Cos’è un AI detector e come funziona?

In parole semplici, un AI detector è uno strumento tecnologico progettato per analizzare un testo e determinare se è stato prodotto da un’Intelligenza Artificiale o da un essere umano. Il suo scopo principale è individuare i contenuti generati automaticamente da modelli di linguaggio avanzati, come quelli basati su Intelligenza Artificiale Generativa (ad esempio, GPT o altri sistemi simili). Questi strumenti vengono utilizzati per garantire trasparenza sull’origine di un testo, prevenire possibili abusi della tecnologia AI (ad esempio, il plagio accademico o la diffusione di disinformazione) e promuovere un uso responsabile di tali strumenti.

Oltre alla semplice classificazione, un AI detector può anche fornire un’analisi dettagliata delle caratteristiche del testo, come la complessità linguistica, il livello di originalità e l’eventuale presenza di schemi tipici delle Intelligenze Artificiali, aiutando così, a comprendere se il contenuto è frutto di un’elaborazione algoritmica o di un intervento umano.

Come gli AI detector riconoscono un testo scritto dall’Intelligenza Artificiale

Ci sono una serie di “spie” (schemi, parole, costrutti, ecc…) che guidano i rilevatori di Intelligenza Artificiale nell’individuare i testi scritti dalle macchine. Vediamo le principali insieme a degli esempi pratici che aiutano a capire meglio il funzionamento degli AI detector:

Analizza il modo in cui è scritto il testo

Cerca schemi e modi di scrivere che sono più tipici dell’AI, come frasi troppo precise o ripetitive, che di solito gli esseri umani non usano sempre.

  • Testo umano: “Sono andato al parco ieri. È stato divertente, ma c’era molto vento, quindi ho deciso di tornare a casa presto”.
  • Testo AI: “Ieri sono andato al parco. Era un ambiente piacevole e rilassante. Dopo aver osservato il paesaggio, ho deciso di tornare a casa”.

La differenza è che il testo umano è meno uniforme e ha più variazioni spontanee, mentre quello AI è molto più ordinato e “perfetto”.

Confronta con esempi già conosciuti

Confronta il testo con raccolte di scritti già classificati, sia generati da persone sia dall’AI, per vedere a quale assomiglia di più.

Se il detector ha già analizzato molti testi scritti dall’AI, potrebbe notare che frasi come “l’importanza della tecnologia nella società moderna è un tema cruciale” sono tipiche di testi creati da modelli linguistici.

Un testo umano con frasi più personali o dettagli specifici come “ho comprato un telefono ieri. Funziona bene, ma devo ancora capire alcune impostazioni” potrebbe essere classificato diversamente.

Valuta quanto è “prevedibile” il testo

I testi generati dall’Intelligenza Artificiale spesso seguono regole molto rigide, risultando più “perfetti” o prevedibili rispetto al modo naturale in cui scrivono le persone:

  • Testo prevedibile (AI): “I gatti sono animali domestici molto popolari. Amano dormire, giocare e ricevere attenzioni dai loro proprietari”.
  • Testo meno prevedibile (umano): “Ho un gatto, e a volte sembra che si senta il re della casa! Adora dormire sul divano e mi ignora quando lo chiamo”.

Anche in questo caso la differenza è che l’AI tende a scrivere in modo più generico e prevedibile, mentre un essere umano introduce dettagli personali e variazioni.

In pratica, l’AI detector mette insieme queste informazioni per decidere se un testo è scritto da una persona o da un’Intelligenza Artificiale, anche se non è sempre preciso al 100%.

Che differenza c’è tra AI detector e rilevatori di plagio

Attenzione però a non confondere gli AI Detector con i rilevatori plagio. Entrambi sono strumenti utilizzati per analizzare i testi, ma con obiettivi e metodi differenti. I primi, come abbiamo detto, si concentrano sull’individuazione di testi generati da modelli linguistici, analizzando lo stile, la prevedibilità e i pattern tipici del linguaggio artificiale.

Al contrario, i controllori di plagio verificano se un testo è stato copiato da altre fonti esistenti, confrontandolo con database online o archivi privati per rilevare corrispondenze dirette o parziali, per prevenire violazioni di copyright.

È anche vero che esistono software in grado di gestire entrambe le analisi insieme.

L’uso degli AI detector in ambito accademico

Sempre più università si stanno dotando di strumenti di rilevamento di testi scritti in modo artificiale ed è una tendenza che, per certi versi, rappresenta una risposta diretta alle sfide legate all’integrità accademica, soprattutto in un contesto in cui l’AI, come i modelli di linguaggio avanzati, sono sempre più accessibili e potenti.

Questo servizio del TG1 racconta il caso pratico di un esame annullato a causa di un utilizzo scorretto dell’Intelligenza Artificiale.

Questi strumenti sono utilizzati per garantire che i lavori accademici, come le tesi di laurea, compiti ed esami, siano frutto esclusivamente del lavoro individuale degli studenti, evitando così il plagio e l’uso non autorizzato di assistenza da parte dell’AI, disincentivando pratiche scorrette e promuovendo un ambiente di apprendimento basato sull’utilizzo etico, trasparente e responsabile delle tecnologie.

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