Lauree abilitanti: quali sono, come funzionano e le novità della legge del 2024

Offrono un accesso privilegiato al mondo del lavoro e danno la possibilità di mettere in pratica le competenze hard e soft già durante gli anni di studio. Stiamo parlando delle lauree abilitanti. Scopriamo le novità della legge del 2024!

Aggiornato il 01 Feb 2024

Lauree abilitanti

Navigare nel labirinto dell’istruzione superiore può essere un’impresa non del tutto semplice, soprattutto quando si tratta di scegliere il percorso di studi da intraprendere una volta conseguito il diploma. Se da un lato, infatti, è giusto “dar retta” alle proprie passioni, aspirazioni e attitudini, dall’altro bisogna comunque tenere presente che “non di sola fama si vive”. In altre parole, nella valutazione della carriera universitaria è bene considerare gli sbocchi professionali di ciascun corso. Ed è in questo contesto che entra in gioco l’universo delle lauree abilitanti.

Si tratta di particolari tipologie di percorsi accademici, regolati da specifiche leggi, che offrono agli studenti una chiave privilegiata per l’accesso a determinate professioni regolamentate. Ma attenzione: non tutte le lauree rientrano in questa categoria. Comprendere, quindi, la differenza tra titoli abilitanti e non abilitanti è fondamentale per fare una scelta consapevole e ragionata.

Cosa si intende per lauree abilitanti (o professionalizzanti)

Le lauree abilitanti, definite anche come lauree professionalizzanti, sono quei percorsi formativi universitari che, una volta terminati, conferiscono un titolo accademico e l’’abilitazione’ – appunto – allo svolgimento di una specifica professione. Tutto questo grazie a un piano di studi strutturato ad hoc che mixa competenze teoriche e pratiche, da acquisire anche attraverso stage e tirocini che gli studenti seguono prima o subito dopo essersi laureati.

L’abilitazione è, infatti, il riconoscimento giuridico a tutti gli effetti che permette l’esercizio legale della professione in Italia. Questo tipo di laurea rappresenta un valore aggiunto nel panorama formativo contemporaneo e risponde a esigenze concrete del mondo del lavoro. Perché? Capiamolo!

Che valore ha una laurea abilitante? Ecco i vantaggi

Uno dei principali vantaggi delle lauree abilitanti è la garanzia di competenze specialistiche e sempre aggiornate che questi percorsi sono in grado di assicurare. I corsi di studio sono, infatti, progettati per fornire una formazione approfondita e specifica, che permette ai laureati di essere operativi e di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.

E sappiamo, del resto, quanto questo aspetto sia particolarmente apprezzato dalle aziende, che sono alla continua ricerca di professionisti qualificati e pronti a dare un valido supporto sin da subito.

Inoltre, le lauree abilitanti offrono agli studenti l’opportunità di svolgere stage e tirocini all’interno di aziende (in base al percorso di studi), consentendo loro di mettere in pratica le competenze acquisite. Questa esperienza sul campo è anche certamente un modo per entrare in connessione con esperti e costruire un network di contatti professionali, un aspetto da non sottovalutare soprattutto quando si è alle prime armi.

Ultimo, ma non per importanza, le lauree abilitanti sono riconosciute a livello nazionale e internazionale, ampliano, quindi, il ventaglio di opportunità di lavoro estendendole anche all’estero.

La legge sulle lauree abilitanti: cosa succede nel 2024

Facciamo il punto sulle novità legislative messe in atto negli ultimi anni (che diciamocelo, non sono poche).

Intanto, la legge italiana prevede una serie di disposizioni normative che regolamentano effettivamente le lauree abilitanti. Intanto, cominciamo col dire che l’ordinamento universitario del nostro Paese distingue tra corsi di laurea ordinari e corsi di laurea abilitanti all’esercizio di professioni regolamentate.

Un aspetto molto importante da considerare è che, con l’approvazione del disegno di legge del 28 ottobre 2021, non è più necessario sostenere l’esame di Stato per svolgere determinate professioni; al contrario sarà sufficiente aver conseguito la laurea (oltre che i crediti formativi necessari durante i tirocini pratici). Queste sono:

  • Odontoiatria e protesi dentaria;
  • Farmacia e farmacia industriale;
  • Medicina veterinaria;
  • Psicologia.

Inoltre, con l’approvazione della legge n. 163 del 19 novembre 2021 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che contiene le “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”, possano diventare abilitanti le lauree che attualmente consentono l’accesso all’esame di stato senza lo svolgimento di un tirocinio obbligatorio. Ecco che quindi sono incluse le lauree in architettura e ingegneria.

Ma le novità non finiscono qui. Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha sottoscritto un accordo il 4 agosto 2023 estendendone, così, l’applicazione. Gli accordi riguardano le Professioni agrarie, alimentari e forestali (L-P02) e la laurea abilitante in Professioni tecniche industriali e dell’informazione (L-P03).

Prima di concludere con le novità legislative, apriamo una piccola parentesi per Medicina e Chirurgia (LM-41) e per Odontoiatria e Protesi Dentaria (LM-46). Con i decreti legge rispettivamente del marzo 2020 e di luglio 2022, è stato deciso che l’esame di laurea vale adesso effettivamente come esame di Stato. Una volta superato, sarà infatti possibile esercitare la professione di medico e di odontoiatra (ovviamente sarà necessario iscriversi all’albo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri). questo perché, a differenza di come avveniva in passato, il tirocinio professionalizzante – che dura tre mesi – è stato incluso nel percorso di studio delle lauree abilitanti (e non va quindi svolto post-laurea).

La legge, nel 2024, è operativa e introduce varie modifiche, riorganizzando sia i percorsi formativi che gli esami di laurea. È importante notare che i corsi di laurea che abilitano direttamente alla professione non rientrano nella proroga al 31 dicembre 2024 per gli Esami di Stato, secondo quanto stabilito dal Decreto Milleproroghe 2024. Questo perché per tali corsi non è previsto un Esame di Stato conclusivo.

È bene, comunque, sottolineare che la legge sulle lauree abilitanti vale indistintamente per gli atenei statali e privati, nonché per le università online.

Elenco delle principali lauree abilitanti

Quali sono quindi, volendo riassumere, i percorsi universitari che rientrano nella categoria delle lauree abilitanti? Vediamoli uno per uno.

  • Conservazione e restauro dei beni culturali (LMR/02);
  • Farmacia e farmacia industriale (LM-13);
  • Medicina e chirurgia (LM-41);
  • Medicina veterinaria (LM-42);
  • Odontoiatria e protesi dentaria (LM-46);
  • Psicologia (LM-51);
  • Professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica (L/SNT1);
  • Professioni sanitarie della riabilitazione (L/SNT2);
  • Professioni sanitarie tecniche (L/SNT3);
  • Professioni sanitarie della prevenzione (L/SNT4);
  • Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio (LP-01);
  • Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (LP-02);
  • Professioni tecniche industriali e dell’informazione (LP-03).
  • Scienze della formazione primaria (LM-85 bis).

Lauree non abilitanti: quali sono

E tutti gli altri corsi di laurea? Semplice, almeno al momento sono non abilitanti; significa che forniscono una preparazione teorica e pratica in un determinato campo, ma non consentono l’accesso diretto a una professione regolamentata.

Rientrano, ad esempio, tra queste le lauree in Scienze della Comunicazione o in Scienze Politiche. Questo tipo di laurea richiede addirittura spesso ulteriori step formativi o periodi di tirocinio per accedere al mondo del lavoro in specifici ambiti professionali.

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