Stage: cos’è, i diritti dello stagista e quanto guadagna

Una guida pratica per approfondire i vari aspetti relativi al contratto di stage – dalla sua durata alle modalità di svolgimento – chiarendo chi può accedere e quali potrebbero essere gli sviluppi lavorativi successivi

Pubblicato il 10 Ago 2023

stage

Stai per finire l’università, ti mancano pochi esami ed è arrivato quindi il momento di iniziare a “fare sul serio”, cominciando a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, o per lo meno capire un po’ come funziona. Se certamente le lezioni, gli esami e i progetti di gruppo sono step fondamentali per imparare e apprendere nuove competenze, è anche vero che buona parte delle skill – non solo hard ma anche soft – si acquisiscono meglio facendo pratica sul campo. Ed è qui che entrano in gioco i periodi di stage, tirocinio curriculare, extracurriculare e praticantato.

Di solito questi termini vengono usati indistintamente – soprattutto stage e tirocinio -, tuttavia esistono delle differenze che è bene conoscere e tenere presente. Cerchiamo, quindi, di approfondire i vari aspetti relativi al contratto di stage – dalla sua durata alle modalità di svolgimento – chiarendo allo stesso tempo chi può accedere e quali potrebbero essere gli sviluppi lavorativi successivi.

Intanto, tutte le università, in Italia e non solo, oggi presentano una sezione di stage and placement in cui vengono pubblicati gli annunci di aziende che cercano nuove risorse da formare (e non solo). In alternativa, è sempre possibile fare un po’ di ricerca da soli, su LinkedIn, ad esempio, oppure consultando piattaforme come Indeed, Adecco, Bakeca.it ecc.

Diamo una definizione di stage

Da un’opportunità di crescita personale e professionale a un’occasione per creare connessioni preziose, lo stage offre effettivamente alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di mettersi alla prova, passare dalla teoria alla pratica, sperimentare nuovi ambiti, ma anche di capire se le aspettative dietro al lavoro dei sogni rispecchiano davvero la realtà o se è meglio guardare altrove. Del resto, basta poco per capire se si è accesa la scintilla oppure no.

Stage è, infatti, un termine francese che significa “periodo di formazione“. Nell’ambito lavorativo, si riferisce a un periodo di training durante il quale il tirocinante svolge attività in un’azienda allo scopo di acquisire competenze pratiche e professionali, sperimentare nuove mansioni e gestire responsabilità che sono molto diverse rispetto a quelle universitarie.

Differenze con il tirocinio

Qual è la differenza con il tirocinio? Si parla sempre di periodi di formazione, tanto che molto spesso i due termini sono considerati quasi intercambiabili.

Tuttavia, in Italia, il termine “tirocinio” è spesso utilizzato per riferirsi a un’esperienza di formazione pratica obbligatoria per gli studenti universitari, mentre lo stage può essere un’esperienza opzionale, svolto anche dopo essersi laureati.

Inoltre, il tirocinio può essere curriculare (svolto nell’ambito dei percorsi formativi scolastici o universitari) o extracurriculare (svolto al di fuori dei percorsi formativi scolastici o universitari). Ci sono anche i tirocini professionali, richiesti ad esempio per poter svolgere determinate professioni come ad esempio l’avvocato o il medico.

Comunque, è importante sottolineare che sia lo stage sia il tirocinio non costituiscono rapporti di lavoro subordinato.

Normativa sul contratto di stage

Venendo alla parte più burocratica, in Italia, il contratto di stage è disciplinato dalla legge 196/1997, che stabilisce le modalità di svolgimento e i diritti dei tirocinanti. Successivamente, il Decreto Legislativo 81/2015 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro) ha introdotto ulteriori disposizioni e requisiti per garantirne la tutela.

Secondo la normativa italiana, lo stage è considerato un’attività formativa e non lavorativa. Pertanto, lo stagista non è considerato un dipendente dell’azienda, ma una persone che svolge un periodo di formazione pratica. Tuttavia, la legge prevede che lo stagista debba ricevere un’indennità economica, che può variare in base all’ente ospitante e alla durata dello stage. L’indennità deve essere adeguata alle ore effettive e non può essere inferiore al 10% del trattamento economico previsto per un lavoratore con pari mansione nella stessa azienda.

Inoltre, il contratto di stage deve essere stipulato per iscritto e deve contenere le seguenti informazioni: durata dello stage, orario di lavoro, obiettivi formativi, indennità economica, eventuali tutele assicurative, diritti e doveri delle parti coinvolte.

Inoltre, la normativa italiana prevede che durante lo stage sia garantita la sicurezza sul lavoro e che siano rispettate le norme sulla tutela della salute e dell’incolumità. L’azienda è tenuta a fornire un ambiente di lavoro sicuro e adottare tutte le misure necessarie per prevenire eventuali rischi o incidenti sul lavoro.

Le condizioni per cui uno stage può essere attivato

Ricapitolando, il decreto stabilisce chiaramente le condizioni in cui uno stage può essere attivato:

  • Deve esistere una finalità formativa;
  • Deve essere redatto un progetto formativo;
  • Deve essere nominato un tutor aziendale;
  • La durata dello stage non può superare i 6 mesi;
  • L’orario massimo settimanale è fissato in 40 ore per gli studenti universitari e 36 ore per gli studenti delle scuole superiori;
  • L’indennità minima mensile per gli stagisti è fissata a 500 euro netti.

Durata e modalità di svolgimento del contratto di stage

In base alla normativa italiana, la durata massima di un contratto di stage formativo è, come detto, di sei mesi. Questo limite è stato stabilito per evitare situazioni di sfruttamento e garantire che sia realmente finalizzato alla formazione e all’acquisizione di competenze pratiche.

Tuttavia, è importante sottolineare che la durata effettiva di uno stage può variare a seconda delle esigenze dell’azienda ospitante e degli accordi presi con lo stagista. Alcuni stage possono avere una durata più breve, come ad esempio uno o due mesi, mentre altri possono essere più lunghi, ma comunque non possono superare il limite massimo di sei mesi.

Solo nel caso in cui lo stage sia finalizzato all’inserimento (o reinserimento) nel mondo del lavoro potrà essere prolungato di altri sei mesi (ma non potrà comunque superare la durata di un anno.

Tutti possono fare uno stage? La risposta è no

Ma attenzione, non è detto che chiunque possa accedere a uno stage. Anche in questo caso la normativa italiana parla chiaro e stabilisce alcune limitazioni su chi può svolgerlo. Tra queste:

  1. Minori di 18 anni: I minori di 18 anni non possono svolgere uno stage, a meno che non sia previsto da specifiche disposizioni contrattuali o da programmi di formazione professionale approvati dalle autorità competenti;
  2. Disoccupati in attesa di un’occupazione regolare: Lo stage non può essere utilizzato come sostituto di un contratto di lavoro regolare;
  3. Lavoratori in mobilità: I lavoratori che si trovano in stato di mobilità, ovvero che hanno perso il lavoro a causa di una crisi aziendale o di una ristrutturazione, non possono svolgere uno stage;
  4. Lavoratori in cassa integrazione;
  5. Lavoratori in malattia o in congedo di maternità/paternità;
  6. Persone con contratti di lavoro regolari: Ovviamente, i lavoratori che hanno un contratto di lavoro regolare non possono fare uno stage presso la stessa azienda in cui sono già impiegati.

Possibili sviluppi lavorativi

Lo stage è finito, cosa si fa adesso? Adesso viene il bello (forse). Gli sviluppi lavorativi post-stage variano molto a seconda dell’esperienza maturata dallo stagista e alle specifiche esigenze dell’azienda. Talvolta queste esperienze possono aprire le porte ad assunzioni dirette all’interno dell’azienda oppure servire da trampolino verso altre opportunità lavorative. Ma valutiamo, a uno a uno, i possibili scenari.

  1. Assunzione a tempo pieno: Se hai dimostrato di essere un valore aggiunto per l’azienda e hai soddisfatto le aspettative durante lo stage, potresti ricevere un’offerta di lavoro a tempo pieno. L’azienda potrebbe decidere di assorbirti come dipendente regolare, o proporti altre tipologie di contratto.
  2. Raccomandazioni e referenze: Anche se non viene offerta un’assunzione a tempo pieno, un buon risultato durante questa esperienza può portare a raccomandazioni e referenze positive, utili nella ricerca di lavoro futuro.
  3. Ampliamento della rete professionale: Puoi mantenere i contatti con le persone che hai incontrato durante lo stage e sfruttare queste connessioni per opportunità future.
  4. Ulteriori opportunità di stage o tirocini: Se hai completato con successo uno stage, potresti essere considerato per ulteriori opportunità presso altre aziende o organizzazioni. Questo ti permetterà di continuare ad acquisire esperienza pratica e sviluppare ulteriormente le tue competenze. Come si dice, impara l’arte e mettila da parte.
  5. Ricerca di lavoro: Dopo aver completato uno stage, potresti decidere di cercare lavoro in altre aziende o settori perché avrai acquisito esperienza e competenze che possono renderti più competitivo sul mercato del lavoro.

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