Quali sono gli aspetti fondamentali che le aziende devono considerare per supportare al meglio gli stagisti che accolgono nelle organizzazioni? Eccoli
Arianna Lamera
Talent Acquisition & People Business Partner di Factorial
Il 10 novembre si celebra la Giornata Internazionale degli Stagisti. È un’occasione per riflettere sull’importanza di questo percorso per giovani laureati e su come le aziende dovrebbero supportarli in un fondamentale momento di transizione: dalla vita da studente a quella da professionista.
Secondo recenti stime del Parlamento Europeo, sono più di 4 milioni attualmente gli stagisti (o tirocinanti) in Europa. In Italia invece, gli ultimi dati raccolti dal Ministero del Lavoro registravano più di 300mila tirocinanti attivi. Si tratta di giovani talenti che tra qualche anno rappresenteranno la maggioranza della forza lavoro nelle aziende e che vedono nel percorso di stage il trampolino di lancio per il mondo del lavoro. Anche se, alla fine, appena il 50% riceve un contratto di lavoro alla fine dello stage.
Quali sono gli aspetti fondamentali che le aziende devono considerare per supportare gli stagisti?
Innanzitutto, contrariamente ai pregiudizi che possono esistere sull’età, introdurre giovani nelle aziende è una delle migliori scommesse che un’organizzazione possa fare, anche se questo significa coinvolgere persone alla prima esperienza lavorativa. Questo perché ha un impatto positivo, diretto, a livello collettivo nell’azienda: contribuisce da una parte a portare nuova linfa e dall’altro favorisce l’inizio della vita professionale per i giovani. Inoltre, gli stagisti tendono a essere più flessibili, innovativi e, spesso, ricettivi e autodidatti in professioni e mestieri che si sviluppano in ambienti 100% digitali: un punto importante se consideriamo la modalità ibrida che il lavoro sta assumendo e che è sempre più presente oggi nelle aziende, in tutti i settori.
Per le aziende, quindi sono molteplici i vantaggi collegati al percorso di stage. L’importante, però, è che l’azienda renda la formazione e l’integrazione degli stagisti una priorità, strutturando un vero e proprio programma formativo e fornendo ai tirocinanti la supervisione e il supporto di cui hanno bisogno. Come?
1. Feedback onesti e costruttivi per una formazione completa
Spesso il percorso di stage rappresenta quel momento in cui i giovani imparano quelle competenze che difficilmente si apprendono sui banchi universitari e che permettono di conoscere meglio il settore in cui hanno scelto di specializzarsi. Per vivere una vera esperienza formativa, per esempio, gli stagisti possono collaborare attivamente con altri dipendenti in organico a progetti specifici, fornendo il loro prezioso contributo o punto di vista. Per cogliere appieno, da entrambi i lati, i benefici che scaturiscono da questi periodi serve una supervisione costante e feedback onesti e ragionati sul lavoro: solo in questo modo sarà possibile fornire tutti gli strumenti necessari per affrontare i task in maniera autonoma ed efficace nel futuro.
2. Un coinvolgimento attivo per un punto di vista più giovane
È un dato di fatto: le generazioni più giovani non solo hanno gli strumenti, ma anche una vera e propria inclinazione per la tecnologia, senza dubbio significativamente maggiore rispetto alle persone delle generazioni precedenti. E in un contesto sociale come quello in cui viviamo oggi, dove il lavoro è sempre più concentrato su una sfera virtuale, avere giovani che lavorano in azienda è un enorme vantaggio per le aziende. Coinvolgere attivamente gli stagisti può fornire un nuovo punto di vista, magari meno preso in considerazione dai colleghi più anziani.
Pensiamo ai social media, per esempio: ad oggi la quasi totalità delle aziende dispone di una pagina social. L’opportunità di coinvolgere le risorse in stage nella strategia digital, per esempio, fornisce ai giovani l’opportunità di integrare la loro conoscenza dei social media e dei nuovi trend, appresa per esperienza personale, creando così una situazione “win-win” per entrambe le parti. Si tratta di un metodo efficace che prende il nome di reverse mentoring: è il caso in cui un dipendente più giovane diventa mentore di un collega più anziano per un reciproco arricchimento e, soprattutto, per il raggiungimento di un obiettivo comune.
3. Piani di carriera veritieri per attrarre i migliori talenti
Infine, una delle maggiori attrattive che un’azienda può offrire ai giovani è la possibilità di raggiungere una stabilità finanziaria e di poter crescere personalmente e, soprattutto, come professionisti. Per questo motivo, le Risorse Umane delle aziende devono offrire ai giovani in ingresso dei piani di carriera che possano promuovere le ambizioni, la crescita, l’impegno e lo sviluppo dei dipendenti in stage.
Giornata Internazionale degli Stagisti: perché scommettere sui giovani talenti?
Una persona in stage potrebbe rappresentare il prossimo dipendente dell’azienda. Offrendo un percorso formativo completo, integrando gli stagisti nelle attività quotidiane dell’azienda, insegnando loro il lavoro passo dopo passo e assumendoli alla fine del percorso, si può massimizzare l’efficienza dei processi di ricerca e selezione del personale. Uno stage può essere infatti uno straordinario periodo di prova e un’opportunità, sia per i giovani che per l’azienda stessa, per “testare” il rapporto lavorativo con l’obiettivo di avere un nuovo dipendente formato, integrato, coinvolto e che condivide i valori dell’azienda.
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