Parte per il secondo anno il progetto “N.E.M.O.” (“Nespresso Esplora Meravigliose Opportunità”), che offre a giovani rifugiati e richiedenti asilo un’opportunità di lavoro all’interno delle Boutique Nespresso.
L’obiettivo non è solo quello di offrire loro un’occasione per essere inclusi nella società italiana grazie a un’esperienza lavorativa, ma anche di offrire ai dipendenti Nespresso la possibilità di imparare e arricchirsi grazie al confronto con la diversità, in un’ottica multiculturale.
Nel corso della prima edizione, sono state coinvolte coinvolte sei persone tra i 19 e i 35 anni, provenienti da diversi Paesi dell’Africa, che hanno avuto la possibilità di intraprendere un percorso formativo interattivo e propedeutico all’esperienza lavorativa nelle Boutique Nespresso. Due di loro lavorano tuttora per l’azienda.
L’edizione 2021 di N.E.M.O.
Quest’anno l’iniziativa per la prima volta è promossa in collaborazione con Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, che dal 2001 punta a garantire alle persone a rischio di emarginazione la possibilità di mettere a frutto il proprio talento, allo scopo di rendere il mondo del lavoro più inclusivo, aperto ed eterogeneo.
Grazie a questa partnership, il programma è stato allargato ad ulteriori 5 giovani rifugiati e richiedenti asilo provenienti da diverse parti del mondo – Guinea, Brasile e Costa d’Avorio. Le sedi della Boutique Nespresso scelte per il 2021 sono quelle della regione Veneto.
N.E.M.O. prevede un momento di formazione iniziale a cura dell’associazione Educatori Senza Frontiere, costituito da attività creative, come la pittura e il disegno a più mani, volte a fare incontrare i migranti con i futuri colleghi di Nespresso e a insegnare a entrambi i gruppi a collaborare in maniera proattiva al di là delle diversità.
La seconda fase si svolge in Boutique, dove vengono insegnati l’arte della degustazione del caffè e il particolare servizio di vendita dell’azienda e inizia l’esperienza lavorativa vera e propria.
«È stato il primo anno di collaborazione con Nespresso – ha commentato Francesco Reale, segretario generale della Fondazione Adecco – e abbiamo potuto notare sin dall’inizio l’attenzione e la cura messe in atto dall’azienda in ogni fase del progetto: dalla preparazione e il coinvolgimento dei dipendenti, all’accoglienza e formazione dei nuovi colleghi negli store, ascoltando le singole esigenze e facendo tesoro delle diversità. Saremmo felici di poter estendere il progetto ad altre regioni italiane potendo contare sulla partnership che Fondazione Adecco ha con il sistema di accoglienza e integrazione, che ci permette di raggiungere in maniera capillare tutto il territorio nazionale».