Ci vogliono poco meno di 10 secondi perché, durante un colloquio, chi ci sta d ifronte si faccia una prima impressione di noi, e se questa persona è il recruiter chiamato a decidere se siamo idonei o meno alla posizione per la quale ci siamo candidati, beh, è abbastanza evidente come sia necessario concentrarci proprio su quel brevissimo lasso di tempo nel quale potremmo giocarci la carriera, perché, citando Oscar Wilde, “Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione”.
Benché si noti una tendenza sociale verso l’abbattimento di pregiudizi legati all’aspetto esteriore di una persona, è pur vero che ad oggi l’immagine del candidato che viene trasmessa dagli occhi al cervello del recruiter e lì elaborata ha decisamente un peso sull’esito dell’incontro. Questa considerazione ha spinto l’azienda Lenstore a sviluppare una ricerca per comprendere cosa determina una buona prima impressione durante il colloquio di lavoro.
Sino a che punto l’aspetto fisico condiziona la nostra opinione su qualcuno che abbiamo appena conosciuto? Quali sono i fattori più comuni che determinano – positivamente o negativamente – la nostra percezione di qualcuno che incontriamo per la prima volta? Quali tratti fisici tendiamo a collegare ad alcuni aspetti caratteriali? A queste domande ha cercato di rispondere la ricerca intervistando mille italiani.
Quanto conta fare una prima impressione buona a un colloquio
L’indagine conferma quanto anticipato sopra: la prima impressione conta. Ben il 60% delle persone intervistate crede che le prime impressioni siano importanti, soprattutto nei rapporti di tipo romantico e nel contesto lavorativo e più della metà (51%) si fida delle proprie prime impressioni sugli altri e le ritiene giuste.
Il peso dell’estetica. Più di un quarto degli intervistati (27%) giudica gli altri sulla base del loro aspetto fisico. La maggior parte degli uomini (41%) ammette che l’aspetto fisico ha un impatto forte sulle impressioni positive. Per le donne l’aspetto fisico influenzerebbe soltanto per il 29%. In relazione a ciò risulta che gli uomini sono più inclini a giudicare in modo negativo le persone in sovrappeso (24%) rispetto alle donne (17%). È vero, piercing e tatuaggi minacciano la prima impressione con il 22% delle persone che ammette di giudicare in maniera negativa chi li ha.
Come fare una buona impressione subito
Look curato (36%), sorriso (34%), postura composta (30%), profumo/dopobarba piacevole (30%), ricerca del contatto visivo (24%). Sono queste le caratteristiche di una persona considerate in generale più attraenti quando si parla di prima impressione. Ma vediamo cosa può indirizzare la prima impressione durante un colloquio di lavoro.
Ispirare intelligenza. Dall’indagine risulta che le tre caratteristiche principali per cui una persona viene percepita come intelligente sono: contatto visivo (23%); postura (23%); occhiali da vista (20%). La ricerca del contatto visivo e una postura composta sono gli elementi principali che danno l’impressione di essere davanti a una persona intelligente. Curioso notare l’associazione occhiali-intelligenza compiuta inconsciamente da una persona su cinque.
Ispirare fiducia. Postura composta (27%); contatto visivo (24%); look curato (24%) sono invece le tre caratteristiche principali per cui una persona ispira fiducia. Il contatto visivo è considerato come indicatore di persona sulla quale poter riporre fiducia più dalle donne che dagli uomini (29% vs 19%). Per il 22% delle persone anche un’espressione sorridente contribuisce a ispirare fiducia.
Far percepire sicurezza. Le tre caratteristiche principali per cui una persona viene percepita come sicura di sé sono: una postura composta (33%); il contatto visivo (32%); e una stretta di mano decisa (29%). Inoltre, il 25% dei partecipanti percepisce le persone che sorridono spesso come sicure di sé. Una persona su sette interpreta una rasatura curata e l’utilizzo di un profumo o di un dopobarba piacevoli come un segno di una persona sicura di sé.
Far trasparire creatività. Look casual (24%) e tatuaggi (22%), sono le prime caratteristiche per cui una persona viene percepita come creativa. Al terzo posto c’è un aspetto sorridente (20%).
Evitare di creare diffidenza. Alla luce di quanto detto sopra, sembra abbastanza ovvio indicare come le tre principali caratteristiche per cui una persona suscita diffidenza alla prima impressione: evita il contatto visivo (22%); ha un odore sgradevole (21%), dà una stretta di mano debole (17%).