8 cose da evitare durante un colloquio di lavoro

Pubblicato il 11 Mar 2016

colloquio di lavoro

Nel momento in cui ti contattano telefonicamente per fissare un colloquio, tu puoi apparire estremamente entusiasta verso la proposta, ma la partita si gioca di persona.

Il colloquio vero e proprio è quello che devi affrontare concretamente relazionandoti di persona con i recruiter ed è in quella circostanza che devi dimostrare di essere la persona giusta e fortemente motivata per ricoprire il ruolo che l’azienda sta cercando.

In questo articolo ti illustreremo 8 cose che possono compromettere la buona riuscita di un colloquio di lavoro:

  • Interrompere l’interlocutore: durante un colloquio ci sono i momenti in cui la parola sta a te – e qui è giusto che tu parli – ed i momenti in cui è il turno dei recruiter. Subentrando nel discorso di una persona, mentre sta parlando, darai l’impressione di essere irrispettoso e maleducato e questo ti farà perdere ogni possibilità di essere preso, sebbene tu possa possedere tutti i requisiti per ricoprire la posizione.
  • Non riconoscere i tuoi punti deboli: una domanda che frequentemente viene posta ai candidati durante i colloqui di lavoro è “Quali sono i tuoi difetti?”. Mentre la domanda opposta, “Quali sono i tuoi pregi?”, è di più facile risposta, riconoscere i propri difetti non è altrettanto immediato. È tuttavia un aspetto a cui l’HR da molto peso, quindi preparati una risposta a questa domanda prima di presentarti al colloquio.
  • Non dimostrare familiarità con l’azienda o col suo prodotto: le aziende apprezzano molto quando i candidati, oltre ad informarsi sulla storia e sull’attuale condizione dell’azienda, dimostrano di aver dimestichezza e padroneggiare nel dettaglio ciò che riguarda l’azienda ed il prodotto da essa offerto.
  • Presentarsi in ritardo per il colloquio: questo comportamento è interpretato dalle aziende come una mancanza di rispetto nei loro confronti ed una scarsa affidabilità. Se già al primo colloquio non riesci a presentarti in orario, sicuramente ci saranno poi problemi di questo tipo anche una volta avviata la collaborazione lavorativa.
  • Non rispondere chiaramente ad una domanda: i recruiter apprezzano molto quando, ad una domanda, i candidati rispondono in maniera puntuale e specifica. Rispondere divagando e in maniera poco precisa rispetto alla domanda posta è interpretato dai recruiter come un grosso problema di comunicazione.
  • Screditare i vecchi datori di lavoro: sebbene la tua passata esperienza lavorativa possa averti deluso, non sbilanciarti in commenti negativi durante il colloquio con il potenziale nuovo datore di lavoro, poiché lo porterai a pensare che una volta terminata la vostra collaborazione, tu andrai altrove a parlare male anche di lui.
  • Essere troppo nervosi: un po’ di agitazione durante un colloquio è del tutto normale. Ciò che tuttavia non è ben visto dai recruiter è l’essere troppo nervosi, o meglio, il non riuscire a controllare e gestire le proprie emozioni. In ambienti di lavoro “frenetici”, serve essere in grado di lavorare sotto stress, senza farsi sopraffare dalle emozioni.
  • Vestirsi scorrettamente: l’abbigliamento ed il look con cui un candidato si presenta ad un colloquio sono la prima cosa che viene notata. L’impatto visivo conta moltissimo, quasi al pari delle competenze. È dunque molto importante presentarsi con un abbigliamento consono ed adatto alla circostanza. Si tratta anche di una forma di rispetto verso chi ti farà il colloquio.

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