Come essere sicuri di fare una buona impressione al primo colloquio di lavoro? Ecco alcuni consigli utili ed evergreen: seguirli aiuterà a prepararsi al meglio
Ti sei laureato e hai cominciato a inviare il tuo CV e contattare aziende presso le quali ti piacerebbe lavorare. Hai ottenuto i tuoi primi appuntamenti per un colloquio di lavoro. E adesso? Cosa mi chiederanno? Come mi devo vestire? Come posso fare un’ottima impressione e differenziarmi dagli altri? Sono alcune delle domande che probabilmente passano per la tua mente ed è assolutamente normale che sia così. Sarebbe strano il contrario, del resto il colloquio, sai bene, è l’ultimo step che ti separa dall’avvio della tua carriera professionale.
In quei primi minuti, la capacità di fare una buona impressione può influenzare significativamente l’esito della selezione. Affrontare un colloquio con sicurezza, preparazione e un approccio strategico è fondamentale per catturare l’attenzione del datore di lavoro e dei recruiter e distinguersi tra i candidati.
Come essere sicuri di fare una buona impressione al primo colloquio di lavoro? Ecco alcuni consigli utili ed evergreen: seguirli aiuterà a prepararsi al meglio.
Primo colloquio di lavoro, alcuni consigli utili
Google, Google e ancora Google
Prepararsi bene quando si deve sostenere un colloquio di lavoro è l’arma migliore per non farsi prendere dall’ansia. In questo caso, un valido alleato è “Google”, una riserva inesauribile di conoscenza sull’azienda per cui ci si candida, sulle persone con cui si sosterrà il colloquio e il settore di riferimento. Il sito, le pagine social e i profili LinkedIn aprono un mondo e le informazioni acquisite, se utilizzate bene, permettono di sorprendere positivamente i recruiter e di fornire interessanti spunti di approfondimento.
Inoltre, raccogliere informazioni puntuali consente di personalizzare ad hoc il curriculum e scrivere una lettera di presentazione ben congeniata, in cui qualifiche, obiettivi di carriera e linguaggio sono modulati sulla vision dell’azienda, sui suoi valori e sulla sua cultura.
Non arrivare in ritardo
Non dovrebbe essere necessario sottolinearlo, ma visto che talvolta accade, è meglio ricordare che se si arriva in ritardo molto probabilmente il colloquio è già compromesso in partenza (che sia online o in presenza). Per dare una buona prima impressione il consiglio è quello di essere puntuali, anzi addirittura in anticipo, pianificando di arrivare almeno mezz’ora prima dell’orario fissato e non annunciandosi prima di 15 minuti (altrimenti si rischia di sembrare eccessivamente ansiosi).
Vestirsi in maniera professionale
A prescindere dal tipo di abbigliamento adottato dall’azienda per cui si fa il colloquio, è sempre opportuno presentarsi vestiti in modo adeguato: non solo si fornisce un’impressione favorevole, ma è anche un modo per trasmettere rispetto e cortesia. È vero che l’abito non fa il monaco, L’abbigliamento gioca un ruolo significativo nel creare una prima impressione positiva, poiché comunica rispetto per l’occasione e professionalità. La chiave è adattarsi al contesto: se ci si candida per un ambiente aziendale più formale, è meglio optare per un abbigliamento classico e sobrio. Se, invece, il contesto è più informale, si potrebbe scegliere qualcosa di più rilassato, pur mantenendo comunque un aspetto serio.
Prepararsi un elevator speech
Per evitare lo sgradevole effetto di essere del tutto impreparati, è buona regola pensare in anticipo alla risposta della classica domanda “parlami di te”: in 30 secondi si dovranno mettere in risalto abilità, esperienze e caratteristiche personali, con parole semplici. Bisogna poi ricordarsi di personalizzare l’elevator speech in base alla realtà per cui stiamo facendo il colloquio e all’interlocutore che ci troviamo davanti. Da evitare assolutamente l’ “effetto a pappagallo”: impararlo a memoria sì, ma esprimersi sempre con naturalezza.
Un “elevator speech” è una breve presentazione di sè stessi, pensata per essere così concisa da poter essere espressa durante il tempo che impiega un ascensore a salire o scendere, di solito tra i 30 secondi e un minuto. Questa dovrebbe catturare l’attenzione dell’interlocutore e comunicare chi siamo, cosa facciamo e cosa ci rende “unici” in modo chiaro e convincente. Si dovranno, infatti, mettere in risalto abilità, esperienze e caratteristiche personali, con parole semplici.
Bisogna poi ricordarsi di personalizzare l’elevator speech in base alla realtà per cui ci si candida. Da evitare assolutamente l’“effetto a pappagallo”: impararlo a memoria sì, ma esprimersi sempre con naturalezza.
Come preparare un elevator speech
Ecco una guida su come preparare un elevator speech efficace:
- Identifica il tuo obiettivo: Prima di tutto, stabilisci l’obiettivo del tuo elevator speech. Cosa vuoi che l’interlocutore ricordi di te? Può essere una breve presentazione delle tue competenze, esperienze lavorative o delle tue passioni.
- Focalizzati sul valore aggiunto: Concentrati su cosa puoi offrire o risolvere per il tuo interlocutore. Quali sono le tue competenze distintive? Quali successi hai ottenuto? Comunicare il tuo valore aggiunto è fondamentale.
- Struttura chiara e concisa: Organizza il tuo discorso in modo logico. Inizia con una breve introduzione su chi sei, seguita dalla tua formazione ed esperienza, e poi concludi con il motivo per cui sei entusiasta di ciò che fai.
- Sii adattabile: Adatta il tuo discorso in base al contesto. Potresti dover modificare leggermente il tuo elevator speech in base all’interlocutore o alla situazione.
- Esercitati: La pratica è essenziale. Ripeti il tuo discorso a voce alta finché non ti senti a tuo agio. Cerca di essere naturale, evitando di sembrare troppo formale o robotico.
- Includi un richiamo all’azione: Concludi il tuo discorso con un invito all’azione, come chiedere un contatto o una futura opportunità di conversazione.
Stabilire un rapporto con l’intervistatore
Questo aspetto è decisamente uno dei più importanti per rendere perfetto il colloquio di lavoro. Innanzitutto, bisogna dimostrarsi educati e con buone capacità di relazione. La capacità di creare una connessione positiva può influire significativamente sulla percezione che l’intervistatore avrà di te come candidato. Spesso la prima buona impressione viene già da una stretta di mano grintosa, ad ogni modo il consiglio è essere sempre sé stessi ricordandosi però in che contesto si è, inoltre è importante avere un atteggiamento e una postura sicura, senza però sembrare arroganti. Infine, bisogna dimostrare di essere un buon ascoltatore, non interrompere e mantenere il contatto visivo con la persona che sta parlando.
Come rispondere alla domanda sullo stipendio
Quella relativa allo stipendio è una delle domande che più preoccupano. È molto importante saper gestire la questione con tatto e diplomazia. L’obiettivo è trovare un terreno comune che sia vantaggioso sia per te che per l’azienda; di base, l’approccio migliore da seguire è dire che lo stipendio è negoziabile. Proporre, infatti, un importo troppo alto può essere uno dei motivi per cui si viene scartati, viceversa se si indica una cifra troppo bassa, si rischia di svendersi e il datore di lavoro sarà portato a dare quella retribuzione.
Cosa fare dopo il colloquio
Quando si conclude il colloquio è buona pratica ringraziare gli intervistatori per il tempo e l’impegno profusi, ricordando loro il proprio interesse per la posizione. Si può anche pensare di mandare un’e-mail di ringraziamento anche dopo qualche giorno: potrebbe essere una mossa vincente. Infine, prima di salutare definitivamente, è importante chiedere sempre quale sarà il prossimo passo e quando pensano che arriveranno a una decisione finale.
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