Test di medicina, dal prossimo anno le regole potrebbero cambiare

Aria di cambiamento per i test di ingresso alle facoltà di medicina ma solo dal 2023: niente più quizzone, sostituito da un percorso di orientamento e valutazione. Ci si comincia a preparare dal quarto anno di superiori, ma la vera novità è il sistema di valutazione chiamato Tolc

Pubblicato il 07 Set 2022

Test di medicina

Test d’ingresso di medicina, dal 2023 potrebbero esserci nuove modalità di ammissione alle facoltà italiane. A decidere le sorti degli aspiranti medici non sarà più il quiz durante il concorso nazionale, bensì un “percorso di orientamento e valutazione” che avrà inizio dal quarto anno delle superiori.

A dirlo è la ministra dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, che tre mesi fa ha dato vita a una commissione costituita da docenti universitari con l’obiettivo di rivedere l’accesso al test: «Di fatto resta il numero programmato, ma gli studenti potranno dire addio al quiz. Si tratterà piuttosto di un vero e proprio percorso che potrà cominciare già al quarto anno delle scuole superiori con corsi online gratuiti preparati dalle università e prove di autovalutazione. Ogni studente potrà “ripetere il test più volte per poi usare il punteggio migliore».

Test di medicina, dal 2023 arriva il Tolc

Dal 2023 il nuovo sistema di ammissione ai test di medicina sarà incentrato su un esame chiamato Tolc-Medicina che si potrà sostenere più volte all’anno (al momento minimo due). «Il Tolc – commenta Messa – è un “test di orientamento e ingresso” già utilizzato per altre facoltà. Nel giorno stabilito dall’ateneo, lo studente si presenta e fa il test su postazioni computerizzate. Le domande saranno diverse in ogni sessione ovviamente, ma i risultati saranno comparabili. Durante questo percorso lo studente potrà capire in che fascia si colloca e decidere se ripetere il test per provare ad avere un risultato migliore. Tutto sarà controllato, il sistema funziona già così in molte università straniere e italiane».

Ogni studente quindi, nella data stabilita dal ministero, inserirà il risultato migliore nella piattaforma e si formerà la graduatoria nazionale. In base a quest’ultima e alle preferenze espresse saranno, poi, assegnati i posti.

Test di medicina, le novità

  • I posti saranno assegnati – come già avviene ora – secondo la disponibilità delle università e le preferenze indicate dai candidati;
  • Da maggio gli atenei forniranno materiale online per consentire alle aspiranti matricole di Medicina di allenarsi;
  • Ad agosto ci saranno veri e propri corsi di preparazione – online e gratuiti – messi a disposizione dagli atenei;
  • Saranno a disposizione degli studenti anche test di autovalutazione;
  • Via dal test di ingresso le domande di cultura generale che saranno sostituite da quiz di logica e di ragionamento numerico;
  • Aumentano i posti disponibili del 10%.

Inoltre, grazie ai fondi del PNRR dal prossimo anno ci saranno più risorse economiche per le borse di studio dei fuori sede e aumenteranno gli alloggi nelle residenze universitarie. Dagli attuali 40mila posti si passerà ad 80/100mila entro il 2025.

«Dopo aver letto questi ed altri quiz a scelta multipla, mi sorgono alcuni dubbi: come fa uno studente che ha finito la maturità il 15 luglio a studiare questi argomenti in 1 mese, che non vengono insegnati al liceo, se non ha partecipato a corsi specifici (molto costosi) e ha sottratto tempo allo studio liceale? Non dovremmo essere noi professori di medicina ad insegnare durante il corso di laurea, le cose che vengono chieste in queste domande? Questi quiz sono in grado di selezionare le migliori menti che poi saranno il futuro della medicina italiana? Ho paura che per passare questo test si sia distolta molta attenzione dallo studio liceale (magari partecipando ai corsi preparatori), che è meglio che la biologia e la medicina si imparino nel corso di laurea in medicina e infine che questi test non siano in grado di selezionare i migliori. Credo sia arrivato il momento di cambiare e di abolire questa lotteria, mascherata da meritocrazia», si legge in un post Facebook del virologo Matteo Bassetti che commenta alcune domande dei test di medicina svolti dagli studenti proprio qualche ora prima.

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Redazione
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