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    Home » Formazione » Università » Come calcolare le tasse universitarie e, soprattutto, chi può non pagarle
    Tasse universitarie
    How-to

    Come calcolare le tasse universitarie e, soprattutto, chi può non pagarle

    2 Agosto 2022
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    Reddito familiare al di sotto di una certa soglia, meriti di studio e finanche meriti sportivi, ma non solo. Ecco chi può chiedere l’esenzione o le agevolazioni sul contributo universitario

    Simona Politini

    Tra gli elementi che bisogna tenere in considerazione quando, ottenuto il diploma, si è in procinto di scegliere l’università è quanto si dovrà pagare per le tasse universitarie. La cifra può arrivare a essere anche consistente, tuttavia la buona notizia è che esistono esenzioni e agevolazioni di vario tipo, per lo più collegate al reddito familiare e ai meriti di studio, finanche sportivi. Ecco dunque una facile guida per orientarsi.

    Indice degli argomenti

    • Isee Università: cos’è, a cosa serve e come si calcola
    • Le università più costose in Italia
    • Quanto costano le università private
    • Tasse universitarie senza Isee
    • Esonero tasse universitarie e agevolazioni
      • La No Tax Area per le tasse universitarie
      • Esonero tasse universitarie per merito
      • Esonero tasse universitarie causa invalidità
    • Altre agevolazioni
    • La borsa di studio universitaria
    • Il simulatore calcolo tasse universitarie
      • Simulatore tasse universitarie Sapienza
      • Simulatore tasse universitarie Padova
    • Quando pagare le tasse universitarie

    Isee Università: cos’è, a cosa serve e come si calcola

    Per calcolare l’ammontare delle tasse universitarie, nonché per poter accedere a riduzioni, esenzioni, borse di studio e agevolazioni varie messe a disposizione degli studenti (ad esempio: alloggi e mense), il principale parametro di riferimento è l’Isee Università che definisce la fascia di reddito dello studente.

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    Isee sta per “Indicatore della Situazione Economica Equivalente” ed è lo strumento che permette di valutare la situazione reddituale e patrimoniale dello studente. In particolare, prende in considerazione la dipendenza o meno dello studente dal nucleo familiare. Infatti, anche quando lo studente non risiede più con i genitori e non è fiscalmente a loro carico, ai fini del calcolo si considerano anche i redditi e patrimoni di questi ultimi, salvo che lo studente sia autonomo. Uno studente è autonomo solo se ricorrono entrambi i seguenti requisiti: residenza diversa dalla famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione dell’Isee Università, in un alloggio non di proprietà di un membro di essa; presenza di un’adeguata capacità di reddito, ovvero che nei due anni d’imposta precedenti a quello in cui si presenta la domanda abbia prodotto un reddito pari o superiore a 6.500 euro per anno. Attenzione, nel caso di studente coniugato, alla determinazione della soglia di reddito concorrono anche i redditi del coniuge dei due anni precedenti a quello di presentazione dell’Isee, anche se in tale periodo lo studente non era ancora coniugato.

    Per calcolare l’Isee Università ci si può rivolgere al CAF (Centro di Assistenza Fiscale), agli uffici INPS oppure al proprio commercialista. Una volta compilata la DSU-Dichiarazione Sostitutiva Unica (il documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare) viene rilasciato l’apposito modulo da presentare all’ateneo.

    Le università più costose in Italia

    Le tasse universitarie sono differenti a seconda l’ateneo, e a volte anche all’interno della medesima università sulla base del fatto che il corso prescelto rientri in ambito umanistico o scientifico (tendenzialmente più caro). Secondo l’ultimo Rapporto nazionale Federconsumatori sui costi degli atenei italiani, giunto alla sua decima edizione, l’università italiana pubblica più costosa, considerando gli importi massimi applicati, è l’Università di Pavia con una tassazione massima media di 3.902,00 euro annui. Seguono l’Università di Milano con 3.206,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.060,00 euro per quelle scientifiche e La Sapienza di Roma con 2.977,00 euro e 3.080,00 euro rispettivamente per le facoltà umanistiche e scientifiche. Stando a questi numeri, uno studente della Facoltà di Matematica, ad esempio, paga mediamente tra lo 0,48% e il 5,27% in più rispetto a un collega di Lettere e Filosofia, a seconda della fascia di reddito di appartenenza. La tassazione massima media al Politecnico di Milano è invece di 2.315 euro con il contributo pieno massimo pari a 3.891,59 euro.

    Quanto costano le università private

    Le università private, proprio in quanto “private”, hanno più autonomia di gestione differenziandosi cosi dalle università pubbliche e tra loro stesse. In generale frequentare un’università privata può arrivare a costare anche oltre le 10.000 euro all’anno sino a raggiungere cifre record come nel caso del Corso di Laurea magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria proposto dall’Università Vita-Salute San Raffaele dove il totale della retta del primo anno è pari a 50.140 euro. Tuttavia, anche per chi desidera frequentare un’università privata è possibile accedere a esenzioni e agevolazioni sulla base del reddito, dei meriti e altre particolari circostanze. L’Università Bocconi di Milano, ad esempio, per l’anno accademico 2022-2023, per gli studenti di primo anno iscritti ad un corso di laurea magistrale prevede un investimento economico pari a 14.340 all’anno, ma propone altresì diverse agevolazioni come la riduzione del 15% per fratelli contemporaneamente iscritti e per figli dei dipendenti Bocconi, l’esonero totale per i portatori di handicap o con invalidità pari o superiore al 66%, esenzioni parziali, premi di merito e borse di studio.

    Tasse universitarie senza Isee

    Se si sceglie di non dichiarare il proprio Isee, verrà automaticamente applicata la tassazione universitaria più alta e, naturalmente, non si potrà concorrere ad alcuna esenzione o agevolazione dedicate invece agli studenti che dimostrano redditi più contenuti.

    Esonero tasse universitarie e agevolazioni

    Poiché lo Stato italiano considera lo studio un diritto, in presenza di alcune condizioni prevede particolari agevolazioni economiche per chi non riesce a sostenere il pagamento delle tasse universitarie, sino ad arrivare all’esenzione totale. Secondo la Legge di Bilancio 2017 (legge 232/2016), infatti, è possibile richiedere l’esenzione, totale o parziale, del contributo onnicomprensivo (imposta di bollo, tassa regionale, assicurazioni invece sono sempre dovuti). Vediamo in quali casi.

    La No Tax Area per le tasse universitarie

    Sono esentati dal pagare le tasse universitarie gli studenti iscritti al primo anno che presentano un Isee al di sotto di 20.000 euro. Originariamente individuato a 13.000 euro il limite massimo per ottenere l’esonero tasse universitarie, durante il Covid-19 il Ministero dell’Istruzione ha elevato la soglia fino a 20.000 euro appunto, lasciando poi la libertà ai singoli atenei di prevedere un’ulteriore estensione della “no tax area”. Dal secondo anno sino al primo fuori corso, poi, per ottenere l’esonero delle tasse universitarie, al valore del reddito sarà necessario sommare alcuni requisiti di merito come il numero dei crediti ottenuti, almeno 10 CFU (Crediti Formativi Universitari) per il secondo anno e almeno 25 CFU per anni successivi al secondo.

    Chi invece ha un Isee compreso tra i 20.000 e i 30.000 euro può usufruire di un esonero parziale che varia dall’80% al 10%, nel dettaglio: riduzione dell’80% per Isee tra 20.000 e 22.000 euro; riduzione del 50% per Isee tra 22.000 e 24.000 euro; riduzione del 30% per Isee tra 24.000 e 26.000 euro e riduzione tra 20% e 10% per Isee tra 26.000 e 30.000 euro.

    Esonero tasse universitarie per merito

    Oltre all’esenzione delle tasse universitarie legata all’Isee, è prevista un’esenzione legata ai meriti di studio. Per le matricole (gli iscritti al primo anno) fa riferimento il voto di diploma che deve essere 100/100 o 100 e lode e per gli anni successivi tiene conto invece dei CFU. Anche in questo caso restano dovuti imposta di bollo e tassa regionale

    È possibile anche usufruire dell’esonero tasse universitarie anche per particolari meriti sportivi, lo prevede ad esempio la Sapienza di Roma.

    Esonero tasse universitarie causa invalidità

    Per gli studenti portatori di disabilità accertate ai sensi della Legge 104/1992 pari o superiore al 66%, anche in mancanza di requisiti Isee o di merito, viene riconosciuto l’esonero delle tasse universitarie totale sia al primo anno che per quelli successivi.

    Inoltre, a discrezione delle singole università, possono essere concessi esoneri, totali o parziali, a coloro che non raggiungono questa percentuale.

    Altre agevolazioni

    Altre agevolazioni sulle tasse universitarie sono previste per chi si laurea in tempo, chi ha un altro membro della famiglia nella stessa università, studenti lavoratori.

    La borsa di studio universitaria

    Un’altra strada per abbattere i costi delle tasse universitarie è ottenere una borsa di studio. Ne esistono diverse che ogni anno sono erogare dalle Regioni e da altri Enti, pubblici e privati. Anche le borse di studio sono assegnate in base ai criteri del reddito e dei meriti di studio. Alcuni bandi prevedono per gli studenti fuori sede punteggi aggiuntivi.

    Il simulatore calcolo tasse universitarie

    Diversi atenei offrono sul loro sito internet la possibilità di accedere al simulatore per il calcolo delle tasse universitarie. Lo strumento consente di visualizzare indicativamente l’importo della contribuzione dovuta per l’anno accademico. A seguire due esempi.

    Simulatore tasse universitarie Sapienza

    Per sapere quanto si paga alla Sapienza di Roma è possibile usare il simulatore disponibile sul sito web dell’università. Per calcolare i contributi da versare basterà inserire il codice corso indicato nella pagina web e il proprio valore Isee.

    Simulatore tasse universitarie Padova

    Anche gli studenti che hanno intenzione di iscriversi all’Università degli Studi di Padova, accedendo dalla pagina predisposta sul sito web dell’ateneo, possono farsi un’idea di quanto verrà a costare l’anno accademico. Basterà inserire il valore dell’Isee e scegliere le voci dei menù a tendina corrispondenti alla propria situazione per ottenere l’importo che indicativamente dovrà essere versato.

    Quando pagare le tasse universitarie

    Le scadenze per pagare le tasse universitarie cambiano da ateneo a ateneo. In generale la prima rata si paga all’atto dell’iscrizione all’università, ovvero tra ottobre e novembre, mentre seconda e terza rata (ove previsto) devono essere saldate sulla base del calendario proprio di ogni ateneo. Bisogna fare molta attenzione a rispettare queste scadenze poiché, se non in regola coi pagamenti, non solo potrebbe essere preclusa la possibilità di svolgere gli esami, ma si potrebbe dover far fronte anche ad una mora aggiuntiva che ne innalzerebbe l’entità economica.

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