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    Home » Formazione » Scuola » Liceo TED: che cosa è la scuola della Transizione Ecologica e Digitale
    Liceo TED
    Formazione

    Liceo TED: che cosa è la scuola della Transizione Ecologica e Digitale

    21 Febbraio 2022
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    Un percorso di studi di quattro anni che coniuga la tradizione umanistico-scientifica con un metodo sperimentale capace di fornire ai giovani gli strumenti adatti per vivere e lavorare in contesti sempre più innovativi, acquisendo le competenze tecnologiche necessarie. Ecco cosa sapere

    Redazione

    In Italia adesso i ragazzi hanno nel ventaglio delle strutture da scegliere per la loro istruzione superiore una nuova possibilità: è il liceo TED, ovvero il liceo della Transizione Ecologica e Digitale.

    Le sfide che il cambiamento climatico ci impone e l’attenzione sempre più mirata da parte delle Istituzioni, delle aziende e, più in generale della società, ai temi della sostenibilità  –  che si traducono in scelte e atteggiamenti più environmental-friendly, –  non soltanto richiedono che venga diffusa un’adeguata informazione al riguardo, ma che ci si muova preventivamente in direzione di una precisa formazione in materia.  

    Più volte il nostro Paese ha dato prova dell’impegno nell’accogliere e abbracciare iniziative simili, coinvolgendo le persone in attività e campagne di sensibilizzazione. Un passo avanti davvero significativo è stato compiuto proprio con la creazione del liceo TED, che si traduce anche in un’ottima opportunità per i ragazzi, che possono avvicinarsi ai temi della sostenibilità e del digitale, e acquisire anche competenze specifiche che un domani potranno aprirgli, lavorativamente parlando, le porte di questo mondo che è in veloce ascesa.

    Indice degli argomenti

    • Liceo TED: chi sono i protagonisti e quali sono gli obiettivi
    • Un mix di formazione teorica ed esperienze sul campo
    • Liceo TED: gli istituti scolastici che aderiscono alla sperimentazione 

    Liceo TED: chi sono i protagonisti e quali sono gli obiettivi

    Quello del liceo della Transizione Ecologica e Digitale è un progetto sperimentale innovativo promosso dal Ministero dell’Istruzione con il supporto di ELIS – ente non profit che forma e avvia al lavoro ogni anno 2.500 giovani –  sotto la presidenza di Marco Alverà, CEO di Snam, che si avvale della rete di grandi gruppi e imprese che aderiscono al Consorzio di aziende CONSEL. Il progetto partirà a settembre 2022, avrà una durata di quattro anni e vedrà coinvolti ben 28 licei di tutta Italia e quattro università (Bocconi, Politecnico di Milano, Università di Roma Tor Vergata e Università degli Studi di Padova).

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    La mission del liceo TED è ben chiara: fornire ai giovani gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare al meglio non soltanto la transizione ecologica, ma anche la Digital Transformation in atto, andando così a ridurre il gap tra la domanda di competenze in ambito ICT e la relativa offerta che purtroppo in Italia è ancora povera. Lo scopo è quello di formare persone consapevoli delle potenzialità delle principali tecnologie digitali, come per esempio l’intelligenza artificiale e la robotica, con competenze adeguate per lavorare nel mondo dell’innovazione.

    Tutti questi obiettivi si concretizzeranno con un programma didattico che vuole sintetizzare le conoscenze umanistiche e scientifiche del tradizionale liceo italiano con una maggiore attenzione alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), dalle quali dipenderanno sempre più in futuro le professioni e la comprensione di fenomeni d’interesse globale come ambiente e sviluppo. I ragazzi si interfacceranno allo studio di big data, robotica ma anche logica, retorica, geopolitica, astrofisica, impronta carbonica, ecologia e beni comuni.

    «Sostenibilità e transizione ecologica sono temi centrali della nuova scuola che stiamo costruendo – ha affermato il ministro Patrizio Bianchi -. Così come è fondamentale il ruolo delle discipline STEM, centrali nel programma».

    Nel progetto del liceo TED rientra anche la volontà di rinnovare il metodo d’insegnamento e offrire supporto agli stessi docenti, inserendo ogni singolo istituto scolastico in una rete di cooperazione tra scuole, università e aziende. È, senza dubbio, un’impostazione che si discosta abbastanza dal tipico liceo tradizionale italiano e che, per certi versi, trae ispirazione dal modello di college americano.

    «La nascita del Liceo per la Transizione Ecologica e Digitale – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà – è un contributo al futuro dei nostri giovani e allo sviluppo sostenibile del nostro Paese, in linea con gli obiettivi del PNRR sulla scuola. È il risultato di una proficua collaborazione tra le istituzioni e la nostra rete di scuole, imprese e università nell’interesse del sistema formativo italiano. Grazie a questo progetto, dal prossimo anno scolastico inizierà per tanti ragazzi in tutta Italia un nuovo percorso su temi chiave per la nostra società come la transizione ecologica e digitale, con nuovi metodi didattici, una virtuosa combinazione tra competenze umanistiche e scientifiche, un filo diretto con le aziende e nuove esperienze come i tirocini e i workshop in rete. Il nuovo liceo avrà tra le sue priorità anche l’equilibrio di genere, con l’obiettivo di contrastare le disparità che ancora oggi esistono tra ragazze e ragazzi nello studio delle discipline STEM e nello sviluppo delle relative competenze, che saranno decisive per l’80% dei mestieri del futuro».

    Un mix di formazione teorica ed esperienze sul campo

    Ad uno studio più teorico delle materie già citate, si affiancheranno diverse esperienze formative. A tal proposito, le aziende metteranno a disposizione degli studenti le loro strutture a livello mondiale per consentire loro di fare esperienze all’estero e relazionarsi in un contesto globale. Nelle attività previste rientrano Workshop in rete, Learning Week – ovvero delle settimane in cui si terranno dei corsi monografici di approfondimento sulle tematiche legate alla transizione ecologica e digitale -, Summer Camp e Summer Job. Non meno rilevanza verrà data allo studio della lingua inglese; infatti, il progetto English First prevedrà alcune lezioni in lingua inglese atte al raggiungimento del livello B2 della Certificazione Cambridge con annessi mesi all’estero.

    «Gruppi di docenti di scuola superiore e universitari, insieme ad esperti delle aziende – osserva il Professor Antonio Capone, Preside della Scuola di Ingegneria del Politecnico di Milano – possono offrire un mix di competenze che coniugano i valori della tradizione scientifica e umanistica con una cultura delle tecnologie oggi imprescindibile. Le crisi che si sono susseguite nel nuovo millennio derivano da una scarsa capacità di fare formazione guardando alla realtà anche in base all’evoluzione tecnologica. La didattica in quattro anni rappresenta poi una sfida che è giusto cogliere. Ci allinea ai tempi della scuola nella maggior parte dei Paesi europei e permette agli studenti di entrare un anno prima in università. Un anno prima significa un grado in più di libertà per approfondire specifici interessi con esperienze all’estero più estese del classico Erasmus o esperienze in azienda e di studio extracurriculare che gli permetteranno di costruirsi un profilo scientifico e professionale più originale».

    «Il nostro impegno si concentra innanzitutto nell’alimentare una rete del sapere che offra allo studente conoscenze aggiornate con il supporto di centri di ricerca e imprese, e anche l’opportunità di verificarle sul campo attraverso tirocini e altri modelli di didattica esperienziale – ha spiegato Pietro Cum, Amministratore Delegato di ELIS –. Un altro aspetto per noi centrale sarà l’orientamento e la crescita dello studente come persona, stimolando un atteggiamento di curiosità verso il sapere ancora prima che l’acquisizione di conoscenze. Saranno alla fine proprio curiosità e creatività a permettergli di realizzare una strategia personale per affrontare gli studi universitari e la vita lavorativa».

    È sicuramente una sfida per un Paese come l’Italia così tanto attaccato ai modelli di formazione tradizionali; tuttavia, rappresenta un’opportunità di sviluppo concreta che le nuove generazione potranno utilizzare come trampolino di lancio per intraprendere percorsi nuovi e personalizzati.

    Liceo TED: gli istituti scolastici che aderiscono alla sperimentazione 

    Vediamo, nel dettaglio, le dodici regioni in cui si trovano gli istituti che hanno aderito, contribuendo a creare una copertura capillare del territorio.

    1. Abruzzo: Pescara;
    2. Campania: Capua, Pompei, Aversa;
    3. Basilicata: Matera e Policoro;
    4. Sicilia: Gela, Siracusa, Caltanissetta, Ganci;
    5. Emilia Romagna: Cento, Castel San Giovanni, Bologna, Forlì;
    6. Lazio: Montefiascone;
    7. Liguria: La Spezia;
    8. Lombardia: Cinisello Balsamo, Pavia, Mortara, Ostiglia;
    9. Marche: Fermo;
    10. Puglia: Taranto, Bari, Brindisi, Maglie, Galatina;
    11. Trentino Alto-Adige: Rovereto;
    12. Veneto: Noventa Vicentina;

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