Sfilate di moda, istallazioni, quartieri del lusso e musei, il Metaverso si fa un “luogo” sempre più affollato di iniziative e progetti sperimentali. E perché, dunque, non coinvolgere anche l’istruzione accademica? Nasce così, su iniziativa della St. Louis School di Milano, la prima scuola nel Metaverso, con un progetto pilota promosso da Inspired Educational Group, la rete di istituti privati che opera a livello mondiale. In parallelo, a sperimentare la stessa esperienza è la scuola online King’s InterHigh.
Dopo la moda e la cultura, arriva la scuola nel Metaverso
Le nuove piazze virtuali, frequentate da milioni di persone – o meglio dire avatar -, hanno destato rapidamente l’attenzione di brand e aziende, che non si lasciano scappare l’opportunità di ottenere visibilità in questi spazi che coinvolgono trasversalmente target di tutte le età. Ed è proprio l’alto livello di coinvolgimento, misto a curiosità e voglia di sfruttare le potenzialità offerte dalle frontiere della tecnologia che spinge anche l’ambito accademico a sperimentare nuove modalità di apprendimento e di formazione per studenti che non possono che accogliere positivamente questa ventata innovativa. Inevitabilmente, col tempo, si lasceranno indietro le tradizionali lezioni frontali, oramai poco adeguate a stimolare l’interesse delle nuove generazioni. E così, a tendere, anche l’ambito dell’educazione entrerà a far parte a tutti gli effetti del Metaverso, come ha anche dichiarato il Center for Universal Education del Brookings Institution in un paper dal titolo “A whole new world: eucation meets the metaverse“.
Dimentichiamo sedie, banchi e aule, nessuna barriera fisica nella scuola del Metaverso, ma solo esperienze immersive da qualsiasi parte del mondo. Il progetto della cyber school si basa, infatti, su una scuola che a tutti gli effetti non esiste fisicamente, ma che appare solamente se si indossano occhiali in 3D e guanti con i sensori per la realtà virtuale.
Scuola nel Metaverso, di cosa parliamo
Viene spontaneo chiedersi quali caratteristiche avrà la scuola del Metaverso che sarà popolata da ragazzi di tutto il mondo che attraverso i loro avatar potranno interagire da diverse città in ambienti virtuali che riproducono fedelmente aule e laboratori, musei e luoghi di istruzione. L’obiettivo principale rimane la formazione che avverrà attraverso metodologie innovative. Non mancheranno progetti di gruppo, lavori di ricerca e compiti da svolgere in team, ma il tutto avverrà nel Metaverso.
«L’introduzione della tecnologia Virtual Reality e Metaverso nelle nostre scuole è incredibilmente eccitante. Nelle scuole Inspired siamo impegnati in metodi di apprendimento innovativi per migliorare l’istruzione dei nostri studenti e l’uso della tecnologia avanzata è una parte fondamentale di questo viaggio», ha commentato, Nadim M Nsouli, presidente e CEO di Inspired, riprendendo un articolo del Sole24Ore.
Scetticismo riguardo a una formazione virtuale?
Potrebbe apparire ridondante puntualizzare come la tecnologia abbia giocato un ruolo da protagonista durante la pandemia, rendendo possibile un tipo di didattica a distanza – DAD – che altrimenti sarebbe stato impossibile portare avanti. Senza dubbio, una delle sfide più difficili dell’apprendimento a distanza durante la pandemia è stata quella di rendere le lezioni partecipative e collaborative, tendendo comunque alto il livello di attenzione dei ragazzi dietro a uno schermo del computer. È una sfida che non si è ancora conclusa, ma che al contrario si fa ancora più serrata e alla quale il Metaverso intende rispondere in modo rivoluzionario superando i limiti di un’educazione troppo radicata a un passato che ormai non appartiene più a nessuno.