Twitter, gli universitari italiani lo usano poco

Pubblicato il 24 Lug 2017

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Una ricerca di Voices from the Blogs che ha analizzato oltre 236mila tweet raccolti da gennaio a inizio luglio 2017 in cui venivano menzionati gli accout ufficiali degli atenei, mette in evidenza lo scarso utilizzo di uno dei principali canali social da parte degli studenti universitari. L’Università che ha raccolto il maggior numero di tweet è la Sapienza di Roma, seguita da Polimi (Politecnico di Milano) e Unicatt (Università Cattolica di Milano).

Queste Università sono, potremmo dire, le più ‘chiaccherate’ d’Italia, almeno sul noto social network. Ma chi è che ne parla e come se ne parla?

La ricerca riporta questi dati: il 36% di chi cita gli Atenei sono le Istituzioni (atenei compresi), il 23% gli organi di stampa e solo il 9% sono studenti segno che questi utilizzano altri canali (forum dedicati, ecc) per parlare dell’Università. Il rimanente 32% è un commentatore generico non riconducibile in modo chiaro alle categorie precedenti.

Il 70% di tweet riportano notizie ed eventi ma senza esprimere una opinione specifica, il 19% circa parla in termini positivi del sistema universitario italiano a fronte di un 11% di commenti negativi.  Nel 19% di commenti positivi si parla non sono solo lezioni ed esami ma, soprattutto, cultura e scienza. Infatti, ben un quarto dei commenti positivi riguarda iniziative extra-curriculari come eventi scientifici e culturali, laboratori, altre attività e sono in larga parte studenti e stampa a commentare in tal senso; il 19% circa apprezza le capacità didattiche dei docenti e il livello della ricerca e il 16% l’offerta didattica. Fanalino di coda: le strutture (8%) e il livello di internazionalizzazione (6%).

Questa notizia non ci sorprende: benchè anche University2Business abbia il suo profilo Twitter,  che ti inviatiamo a seguire naturalmente, anche noi abbiamo riscontrato che il social preferito dagli universitari italiani è Facebook, come aveva evidenziato anche il 13° rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione. Nel grafico che segue, puoi vedere che prima di Twitter ci sono anche Youtube e Instagram.

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