E’ uno dei lavori del futuro e dell’industria 4.0, un lavoro affascinante. Faa parte delle professioni della robotica ecco l’ingegnere dei robot, o robots engineer, si occupa della progettazione, realizzazione e test di macchine robotiche. In realtà non è una professione del tutto nuova, ma è certamente attuale il boom che questo tipo di figura professionale, multidisciplinare e certamente sempre animata da grande passione e inventiva, sta vivendo e avrà sempre più nei prossimi anni.
Programmatori AI e Robotic Engineer sono due nuovi profili professionali che saranno tra i più quotati del prossimo futuro, secondo Hays, società che opera nel mondo del recruitment specializzato e che ha realizzato l’indagine “Jobs of The Future”, volta a dare indicazioni sull’evoluzione del settore dell’Information Technology entro il 2025.
Come sappiamo siamo in piena rivoluzione Industria 4.0, il sistemi di automazione si stanno evolvendo e perfezionando molto velocemente, così come l’intelligenza artificiale.
Cos’è la robotica
Secondo il sito Robotiko, che ti suggeriamo di consultare se sei interessato al tema, ‘la robotica è una scienza interdisciplinare che si occupa della progettazione e dello sviluppo di robot. Nata come branca dell’ingegneria meccatronica, è una disciplina in cui informatica e psicologia, linguistica e automazione, meccanica e biologia vanno a braccetto.
L’origine del nome è letteraria. Fu Isaac Asimov, lo scrittore, il primo a parlare di robotica in un racconto di fantascienza del 1942. Asimov è ritenuto il profeta della robotica. È il padre delle tre leggi della robotica e dei robot positronici.
L’uso del termine robot risale però al 1920, deriva dal ceco robota e si deve allo scrittore Karel Čapek che lo utilizza col significato di “lavoratore”. E in effetti, secondo una definizione del Robot Institute of America, il robot è un “manipolatore polifunzionale” in grado di eseguire diversi compiti attraverso una serie di movimenti programmati.’
Nella robotica, la distinzione fondamentale è quella tra la robotica industriale, quella sviluppata per l’industria e volta a dispensare l’uomo da lavori faticosi e ripetitivi; e la robotica umanoide, probabilmente il ramo più affascinante, il cui obiettivo è realizzare robot dalle sembianze umane, dotati di intelligenza artificiale e in grado di agire autonomamente.
Entrambi i rami sono oggi in grande accelerazione ed è questo il motivo che spinge verso la necessità di una quantità maggiore di esperti e professionisti del settore.
Nel video dell’Università di Harvard qui di seguito, tutto il fascino di questo settore.
Chi è l’ingegnere dei robot
L’ingegnere dei robot si occupa della progettazione, costruzione e collaudo di robot, è una professione che viene prevalentemente svolta in team, poiché coinvolge differenti competenze e discipline, che vanno dalla meccanica all’informatica, dalla psicologia alla biologia, dalla linguistica all’automazione. Gli ingegneri dei robot lavorano spesso anche su commissione di aziende-clienti, per costruire macchine che abbiano le funzioni e le applicazioni richieste dall’azienda stessa.
Nel video qui di seguito un ingegnere giapponese – ricordiamo che il Giappone è tra le nazioni più avanzate nel mondo per la robotica – spiega con molta chiarezza cosa fa un robots engineer, sottolineando una cosa molto importante che chiama in causa una competenza molto importante ma poco citata in campo robotico, la creatività.
‘Le applicazioni della robotica non hanno limiti’ dice il Dr. Kazuhiko Kawamura.
“Il mercato della robotica è cresciuto del 24% nell’ultimo anno e le aziende italiane hanno fame di tecnici specializzati – dice Paolo Ferrario di eWork in questo articolo – C’è bisogno di analisti e progettisti di software, disegnatori industriali, tecnici esperti in applicazioni, ingegneri programmatori: tutte posizioni per le quali la domanda è superiore all’offerta e, di conseguenza, le retribuzioni sono in crescita”.
Dove studiare robotica in Italia
Secondo quanto riporta il portale di RoboticaItalia, l’Italia è, in questo momento, il sesto mercato mondiale dei dispositivi robotici e tra i primi dieci produttori. I centri di ricerca nazionali in robotica costituiscono dei poli di eccellenza, a livello mondiale, ma anche tra le grandi industrie che lavorano per la robotica ci sono tra le più importanti aziende del mondo di questo segmento di mercato.
Il sito presenta anche una mappa dei poli universitari italiani in cui si fa robotica.
Tra i poli maggiormente riconosciuti nel campo della robotica in Italia ci sono:
- Istituto Italiano di Tecnologia IIT: è un centro di ricerca d’eccellenza con sede a Genova, nato nel 2003, che ha all’attivo, tra l’altro, numerose iniziative nel settore della robotica. Tra queste c’è iCub, il robot bambino, una piattaforma robotica evoluta al quale gli scienziati dell’IIT stanno lavorare per porre le basi per la realizzazione dei robot umanoidi che nei prossimi anni “vivranno” e lavoreranno al nostro fianco. Il robot R1 è uno di questi androidi, derivato proprio da iCub robot.
- Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: è un centro di ricerca e uno dei più importanti “laboratori” di innovazione tecnologica italiani. La sua mission è la progettazione e la creazione di robot ispirati alla natura, per una robotica che sia “al servizio della società e del benessere collettivo”.
Una lista completa che riporta anche le aziende italiane ed estere che si occupano di robotica su questa pagina di Robotiko.
Grazie alla Scuola Superiore Sant’Anna, l’Italia ospita la prima conferenza internazionale sulla “soft robotics”, area di ricerca robotica in forte crescita, che attrae interesse scientifico e importanti investimenti nei paesi e nelle istituzioni scientifiche più importanti al mondo. La conferenza “RoboSoft 2018” è in programma dal 24 al 28 aprile a Livorno, ospiterà circa 300 scienziati da tutto il mondo.