Studi universitari interdisciplinari alla riscossa, ecco perché

Pubblicato il 15 Giu 2018

professioni digitali

Per preparare i giovani ad affrontare il mondo del lavoro sempre più complesso le migliori università nel mondo stanno puntando su un’offerta formativa interdisciplinare, più adatta a sviluppare competenze trasversali, apertura mentale, creatività. Ha spiegato il perché e quali sono i migliori esempi al mondo, Tiziana Catarci, professore ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

In un lungo articolo realizzato per Agenda Digitale (di cui riportiamo una sintesi) , la professoressa parte dalla premessa che una nuova società, basata su nuovi paradigmi come quella attuale, necessiti di nuove risposte a livello formativo.

Sono gli studi interdisciplinari quelli che preparano le giovani generazioni ad affrontare un mondo complesso, perché portano le/gli studenti a vedere i problemi da molteplici punti di vista e ad inventare nuovi modi di pensare che attraversano le varie discipline. Questo nell’ottica di andare verso la personalizzazione dei percorsi formativi e della conoscenza, analogamente a quanto si sta facendo in altri settori, si pensi ad esempio alla medicina personalizzata.

In questa nuova società, cosiddetta 4.0, è necessario che le persone siano dotate degli strumenti indispensabili per poter gestire il cambiamento e non esserne sopraffatte. Da una parte è necessaria una “alfabetizzazione digitale”, cioè lo sviluppo di competenze di base in informatica, analoghe a quelle che si acquisiscono per esempio in matematica. Dall’altra è fondamentale l’apprendimento delle conoscenze fondamentali, per sviluppare gli strumenti cognitivi necessari per discernere l’informazione attendibile e analizzarla in modo critico e responsabile. Il ragionamento, il pensiero critico, le strategie di problem solving, nascono e crescono dallo studio delle discipline classiche (logica, filosofia, matematica, storia, greco, latino, ma anche etica e morale).

In questa direzione si muovono da anni le migliori università a livello internazionale. Ad esempio, Stanford incentiva gli studenti a seguire corsi interdisciplinari (si veda, ad esempio, questa pagina), mentre Harvard ha strutturato la scuola di Ingegneria su corsi interdisciplinari. Purdue University ha trasformato il College of Science per offrire molti corsi interdisciplinari. Anche il MIT offre, soprattutto al livello di corsi graduate, un’ampia scelta di corsi interdisciplinari. Ancora più radicale è il tentativo dell’università di Southampton di ripensare la propria offerta didattica per ampliare notevolmente l’interdisciplinarità dei propri corsi.

In Italia questo processo è reso difficile dalla legislazione universitaria, che tramite Classi di Laurea e Settori Scientifici Disciplinari crea in genere una formazione universitaria settoriale e specialistica.

Tuttavia, alcuni Corsi di Studio che vanno nella direzione della multi ed interdisciplinarietà, essenzialmente a livello di Laurea Magistrale, sono stati recentemente proposti. Inoltre è ora in corso una revisione proprio della “classificazione dei saperi” che dovrebbe portare a maggiori aperture.

Il futuro è interdisciplinare.

L’educazione interdisciplinare permette agli studenti di guardare i problemi da punti di vista nuovi e innovativi. Gli studenti possono diventare individui indipendenti, responsabili, coscienti, che “imparano ad imparare” e non perderanno più questa capacità per tutta la loro vita.

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