Via la carta e via la penna, al giornalista 4.0 serve solo un computer e tanta creatività per dar vita a contenuti di valore, personalizzati e che gli utenti non potranno fare a meno di leggere o ascoltare
Per la rubrica identikit professioni vi presentiamo il giornalista 4.0!
Proprio così, perché al contrario di quanto si possa pensare la figura del giornalista è tutt’altro che morta e no, non è nemmeno demodé! Come si direbbe di fronte a un classico tubino nero, è timeless. Oggi il giornalista ha indossato nuove vesti, riposto nel cassetto carta e penna e si è trasformato in uno dei tanti professionisti del web 4.0.
Scopriamo dunque chi è, cosa fa e quali competenze deve avere.
Entra nel concreto! In questo video Paola Capoferro ti racconta cosa significa lavorare in un’azienda come Giornalista!
Giornalista 4.0, quali competenze deve avere
Se da un lato alcune delle competenze chiave del mondo del giornalismo sono rimaste le stesse di dieci, venti o trent’anni fa, dall’altro la corsa al digitale ne ha aggiunte di nuove e indispensabili.
Professionalità e deontologia non sono passate di moda. Solo perché l’informazione ha smesso di veicolare su carta stampata non significa che debba essere meno corretta, di qualità e veritiera. Che le fruiscano da smartphone, tablet o pc attraverso blog, newsletter o podcast, i lettori si aspettano che una notizia abbia le stesse caratteristiche di sempre: che sia di valore, che provenga da fonti verificate e attendibili, che sia immediata, diretta e fluida e, nel caso di news, che non ci si trovi di fronte a titoli clickbait o bufale!
Anche la regola d’oro per scrivere in ambito giornalistico – o per raccontare nel caso dei podcast – non è cambiata: sviluppare il testo seguendo lo schema delle Five W – What , Who,Where, When, Why – che costituiscono i punti chiave di un argomento e danno struttura al testo/discorso.
Un’altra competenza imprescindibile è ovviamente l’ottima conoscenza della lingua, della grammatica (non c’è correttore automatico che tenga di fronte a una frase formulata male!) e dei tecnicismi del settore per cui si scrive. Ad esempio, sempre più termini inglesi stanno entrando a far parte del linguaggio quotidiano sostituendo quasi del tutto i corrispettivi italiani.
Accanto alle skill più vintage, ce ne sono altre che il giornalista 4.0 deve aggiungere alla cassetta degli attrezzi. Oggi un giornalista 4.0 è anche un web content manager e per questo è necessario che conosca bene i principali CMS – Content Management Sistem – e che sviluppi competenze relative alla pubblicazione, revisione ed editing di contenuti in rete. Nell’era dell’over abbondanza dell’informazione, la vera sfida di questa figura è costruire contenuti di valore, personalizzati e che siano riconoscibili come tali non solo dai lettori ma anche dall’algoritmo di Google. Più di qualità e meglio ottimizzato è un contenuto, più sarà destinato a ricevere visibilità tra le prime posizioni. Ecco, dunque, che anche un’ottima conoscenza della SEO – Search Engine Optimization – sarà fondamentale. Infine, il giornalista 4.0 deve saper utilizzare strumenti di analisi dei contenuti, di monitoraggio dei social network di cui deve conoscere perfettamente il funzionamento.
LinkedIn, un social amato dai giornalisti 4.0 (e temuto da quelli vecchio stampo)
I giornalisti 4.0 possono trovare su LinkedIn terreno fertile. Che siano freelance o che appartengano al reparto editoriale di un’azienda, possono sfruttare la piattaforma per condividere prodotti di valore raggiungendo il loro target con molta più facilità. Non è un caso che di recente lo stesso social abbia assunto dei giornalisti specializzati in digital che si occupassero di realizzare attività di Content Management per tenere alta l’asticella dei contenuti in termini di qualità. In questo senso LinkedIn, non solo si configura come piattaforma per cercare lavoro e fare recruiting, ma permette anche di fare giornalismo digitale senza mediazioni; si usa infatti la formula EC = MC, Every Company is a Media Company, cioè ogni azienda ha una storia che può condividere senza l’uso di mediatori.
Quali sfide deve affrontare il giornalista 4.0?
Internet, lo smartphone e i social non hanno solamente aperto l’accesso all’informazione, ma hanno anche accorciato drasticamente i tempi in cui una notizia viene creata, diffusa e fruita.
Una qualsiasi persona con uno smartphone che si trova nel posto giusto al momento giusto è in grado di battere sul tempo un’agenzia o una redazione nel diffondere una notizia sul web. Un esempio “tratto da una storia vera”: 15 Gennaio 2009, un ragazzo di nome Janiss Krums si trova a NY su un traghetto in servizio sul fiume Hudson e vede un aereo adagiato sul fiume. Scatta la foto e la twitta dicendo: “C’è un aereo sull’Hudson. Sono sul traghetto e stiamo andando a raccogliere la gente. Da pazzi”. L’immagine fa rapidamente il giro del mondo ed entra nella storia perché Krums ha battuto sul tempo l’intero giornalismo planetario, che è stato costretto a usare la sua immagine per diffondere rapidamente la notizia.
La formazione del giornalista 4.0
In Italia il percorso per diventare giornalista è abbastanza lungo e complesso. A livello universitario, non esistono delle facoltà più raccomandabili di altre. Una laurea in discipline umanistiche non avrà più validità rispetto a una in ambito scientifico. La passione per la scrittura è qualcosa di innato che chi vuole, può coltivare come preferisce.
È invece necessario svolgere un tirocinio di 18 mesi presso una redazione giornalistica e partecipare a uno dei percorsi di formazione promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Regionali dell’Ordine dei Giornalisti. In alternativa al praticantato è possibile frequentare le scuole di giornalismo biennali, solo quelle riconosciute valide dal Consiglio Nazionale. Al termine, sarà necessario sostenere un Esame di Stato e iscriversi all’albo dei giornalisti.
Quali sono gli sbocchi lavorativi per un giornalista 4.0?
Oggi i giornalisti possono lavorare inseriti in una redazione, come dipendenti di testate online, agenzie e uffici stampa, possono creare delle rubriche e registrare dei podcast. Ogni azienda ha un reparto di editoria, comunicazione e pubblicità, e quale luogo migliore può esistere per un mago della parola? Chi nel frattempo svolge un’altra professione, può decidere di collaborare per una testata come freelence o scrivere su un proprio blog.
Retribuzione di un giornalista nell’era digitale
Stando alle stime realizzate da JobbyDoo e aggiornate al 2022, lo stipendio medio di un giornalista è di 38.000 € lordi all’anno (circa 1.950 € netti al mese).
Gli italiani sono veramente interessati al giornalismo online?
All’inizio di agosto 2021, i dati di Eurostat sull’utilizzo della rete dei cittadini UE (27 paesi) del 2019 hanno dato la conferma di quanto scarsa (rispetto alle altre nazioni) sia la penetrazione di Internet nel nostro Paese. Tra i dati relativi alla lettura online di quotidiani e riviste è emerso che, su 27 nazioni, l’Italia si colloca in 26esima posizione (prima della Romania). Nel 2019, infatti, solo il 44% della popolazione leggeva un quotidiano e/o un magazine online.