Secondo Demopolis, società che si occupa di sondaggi, alle prossime elezioni politiche la metà degli under 25 si asterrà dal voto. I motivi? Fondamentalmente la sfiducia, verso i partiti e verso l’utilità del proprio voto, così come la percezione che la politica sia troppo distante dalla vita reale. Tu cosa ne pensi? Il nostro blog (in linea con tutte le testate del Gruppo Digital360 di cui fa parte) per i prossimi 40 giorni si occuperà anche del tema ‘elezioni 2018’ , se vuoi dire la tua su quello che un giovane come te si attende oggi dalla politica, ti daremo spazio.
Manca poco più di un mese al 4 marzo, giorno in cui si apriranno le urne agli italiani che dovranno eleggere i loro rappresentanti nel prossimo Governo e i primi sondaggi segnalano che se si andasse a votare oggi 1 giovane su 2 (tra i 18 e 25 anni) diserterebbe il seggio.
Andare a votare è ciò che il nostro ordinamento configura come diritto-dovere, vale la pena ricordare l’art. 48 della Costituzione che recita:
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.”
Il voto è lo strumento principale in mano ad ogni cittadino per eleggere chi lo rappresenti in Parlamento, per dire (e dirgli) ‘io ci sono, sono un cittadino italiano, la penso così e mi fido di te per realizzare ciò in cui credo’. Nel voto c’è la nostra idea dell’Italia e del mondo, della vita che vorremmo, del lavoro che vorremmo, di come pensiamo vadano risolti certi problemi, di come ci piacerebbe che fosse il nostro rapporto con lo Stato. Certo, la politica non mette d’accordo tutti e delude molti, tra cui i giovani. Anche disertare le urne è stato per molti, ed è ancora, una presa di posizione, legittima.
Ma il momento storico che si vive adesso è talmente strano, talmente di trasformazione che sarebbe bello avere il punto di vista proprio dei giovani, di chi come te, ha tutto il futuro davanti.
Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo – Alan Key
Come spesso raccontiamo su queste pagine, tutto il mondo – e anche l’Italia – è in piena rivoluzione economica, sociale e anche istituzionale a causa della digital transformation. Il mondo del lavoro è tra quelli che vivono il maggior impatto.
E’ un momento storico probabilmente senza precedenti per la velocità con cui tali trasformazioni avvengono. Siamo tutti confusi, sbalorditi, pieni di dubbi e incertezze. Ma vivere un momento così è anche bellissimo e ci fa essere tutti protagonisti, l’opinione di tutti, e ribadisco soprattutto dei giovani, è fondamentale. Vuoi vivere in una società tutta decisa dagli altri?
L’astensione dei giovani dalle urne non è un problema solo italiano e perdura da qualche anno. Molti lo interpretano come una sorta di disillusione/pigrizia da parte dei millennial. C’è un articolo molto interessante pubblicato da Internazionale Quando i giovani non votano la democrazia rischia grosso che spiega come stanno le cose in diversi contesti, per esempio Svizzera, States, Canada, Israele.
I motivi dell’astensione giovanile segnalati dall’articolo sono pressapoco quelli evidenziati dal recentissimo sondaggio citato in apertura di Demopolis.
La preoccupazione per la lontananza dei giovani dalla politica e dal voto è stata manifestata dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno, che ha richiamato i giovani al voto come momento di responsabilità per la costruzione di un nuovo Paese.
Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere – Sergio Mattarella
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Aloha
Donatella Cambosu, responsabile editoriale U2B