Non è più necessario essere un guru della programmazione. Con la metodologia no code, è possibile creare siti web o eCommerce sfruttando competenze trasversali come fa un Digital product Designer
Che si parli di personalità poliedrica, multitasking o tuttofare, una cosa è certa: oggi il mondo del lavoro richiede non soltanto persone altamente motivate, ma anche una serie di competenze trasversali che, oltre a costituire un vero e proprio valore aggiunto per le imprese, rendono i lavoratori esperti in più ambiti. Ed è proprio dalla possibilità di creare intrecci tra molteplici skill che nascono nuove e interessanti professioni che richiedono la capacità di sapersi destreggiare dignitosamente in più ambiti. Una tra tutte, il Digital Product Designer, professionista del futuro che, pur non essendo uno sviluppatore informatico professionista e non avendo competenze specifiche in ambito di programmazione grazie alla metodologia no code, è comunque in grado di creare siti web, app e software gestendo l’intero processo, dall’ideazione del prodotto digitale fino alla messa online.
Sembra infatti quasi paradossale: in Italia il gap tra la domanda di competenze digitali e l’effettiva offerta è ancora molto profondo – la difficoltà di trovare professionisti con le competenze digitali di base è del 36% -, eppure è proprio sulle digital skill che le aziende stanno riservando gran parte dei loro investimenti. A confermarlo è l’analisi Excelsior di Unioncamere e Anpal, da cui è emerso che nell’ultimo anno quasi il 71% delle imprese ha investito in tecnologie digitali e nuovi modelli di organizzazione e di business per poter stare al passo coi tempi.Oggi, per ovviare, almeno in parte, alla scarsità di competenze specifiche ci sono le metodologieno code, che non necessitano di particolari skill tecnologiche e che danno a tutti la possibilità di ricoprire svariate posizioni – come il creatore di siti web, app, eCommerce – che normalmente richiederebbero un’ottima conoscenza di software di programmazione come Python, per citarne uno. Non solo, prendono anche vita delle Academy, come la Ncode Academy, che si occupano proprio di formare e di supportare tutti coloro che vogliono intraprendere una carriera come Digital Product Designer o svolgere una qualsiasi altra professione che possa sfruttare la metodologia no code.
Vignetta di Lorenza Luzzati
Digital Product Designer, quali competenze deve avere
La formazione del Digital Product Designer dovrà, in primis, concentrarsi su competenze di business alle quali si affiancheranno conoscenze in UX Design, l’User Experience Design che punta ad aumentare la soddisfazione degli utenti e a migliorarne la facilità di navigazione rendendo più intuitiva la consultazione delle pagine web, e in UI Design, l’User Interface Design che riguarda proprio l’interfaccia visiva con cui l’utente interagisce.Che lavori come freelance in autonomia o che faccia parte di un’organizzazione, il Digital Product Designer è quindi una risorsa preziosa per web agency, startup, PMI e aziende corporate dato il suo spettro di competenze che spazia su più ambiti:
Business: il Digital Product Designer è in grado di conoscere il mercato di riferimento a cui proporre il prodotto rendendolo, di conseguenza, profittevole e in linea con le necessità aziendali;
Copywriting: che sia su app, post o siti web, anche la scrittura acquisisce un’importanza non indifferente perchè rappresenta per l’utente una linea guida sul percorso da seguire in rete o le azioni da compiere;
Sviluppo Nocode: permette al Digital Product Designer di creare ciò che ha ipotizzato attraverso lo studio della UX, dell’UI e del copywriting;
SEO e Analytics: il Digital product Designer si occuperà anche di SEO per posizionare in rete il progetto e monitorarne le performance.
«Questa nuova figura sarà determinante nel panorama lavorativo futuro, perché racchiude in sé tutte le competenze digitali fondamentali per un’impresa che intende digitalizzarsi e creare qualcosa di nuovo. Si parla di competenze che unite tra loro permettono di dare vita ad un nuovo progetto, puntando sulle nuove competenze trasversali delle nuove generazioni di professionisti digitali», ha sottolineato Giuseppe Stranieri, co-founder di Ncode.
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