Per chi ambisce a ricoprire un ruolo da protagonista nella digital revolution sta per partire la settima edizione della Dedagroup Digital Academy, una vera e propria scuola di impresa rivolta a giovani talenti di tutta Italia (e non solo) che ha l’obiettivo di formare professionisti del digitale in grado di operare in contesti sempre più variegati e complessi.
E’ uno dei lavori del futuro e dell’industria 4.0, un lavoro affascinante. Faa parte delle professioni della robotica ecco l’ingegnere dei robot, o robots engineer, si occupa della progettazione, realizzazione e test di macchine robotiche. In realtà non è una professione del tutto nuova, ma è certamente attuale il boom che questo tipo di figura professionale, multidisciplinare e certamente sempre animata da grande passione e inventiva, sta vivendo e avrà sempre più nei prossimi anni.
Tra le figure professionali oggi più richieste dalle aziende di tutto il mondo c’è il data scientist, cioè lo specialista nell’analisi e l’interpretazione dei dati grezzi in funzione a un certo obiettivo che nelle aziende è di business e servizio.
Una figura che la prestigiosa rivista Harvard Business Review ha definito la professione più sexy del 21° secolo. Vediamo di cosa si occupa questa nuova figura professionale, il suo percorso di studi e quanto può guadagnare.
Se stai pensando di avviare un’attività come lavoratore autonomo, o freelance, uno degli aspetti che possono darti pensiero è quello dell’assolvimento dei passaggi burocratici/fiscali. Percepire dei redditi, infatti, ti rende un soggetto fiscalmente rilevante, ma in base a quello che fai e a come lo fai, sarai tenuto e metterti in regola con lo Stato in un modo piuttosto che in un altro. Qui cercheremo di aiutarti a capire meglio se il tuo lavoro autonomo è soggetto all’apertura della partita iva, come fare, quanto costa, le novità 2021, ecc…
La nascita di imprese innovative, le startup, avviene spesso all’interno delle università e degli incubatori universitari, sempre più diffusi anche in Italia. Si tratta di un’importante tassello nel sistema innovazione di ogni Paese, poiché permette a tante idee frutto della ricerca accademica di prendere forma d’impresa e muovere i primissimi passi in un ambiente ‘protetto’. Vediamo meglio che cos’è un incubatore universitario, cosa fa esattamente e quali sono quelli disseminati nello Stivale.
Il Piano Giovani 2021, presentato da 48 realtà giovanili italiane al Governo affinchè possa contribuire allo sviluppo di azioni concrete per il futuro dei giovani in questo Paese, è un documento di oltre 70 pagine di proposte che ruotano intorno a 3 macro-obiettivi: Società Inclusiva, Cultura dell’Innovazione e Sostenibilità Ambientale. Ci sono tante proposte interessanti, vediamo le idee in ambito universitario e per il lavoro.
Cosa fare da grande? È questo il dubbio col quale la maggior parte dei giovani si trova a confrontarsi ad un certo punto della propria vita. La risposta non è né immediata né semplice.
Dall’8 al 14 marzo torna la Digital Talent Week, e questa volta il focus è su STEM & Business Innovation. Si tratta di una fiera del recruiting, organizzata interamente online da CVing, realtà italiana digitale focalizzata nell’e-recruiting, rivolta a laureati, laureandi e professionisti specializzati nelle discipline STEM:
Chi partecipaerà potrà visitare oltre 20 stand virtuali di aziende nazionali e internazionali, aderiscono all’iniziativa anche numerosi istituti universitari e aziende no profit. Sul piatto oltre 200 opportunità lavorative disponibili, che spaziano dal Backend Developer al Corporate Finance Analyst, dal Java Developer al Data Engineer.
In quest articolo vogliamo spiegare in modo semplice e intuitivo cosa sono e quali sono le caratteristiche delle competenze trasversali o soft skill.
La veloce trasformazione del mondo del lavoro in corso in questi ultimi anni continuerà ancora nel futuro e ciò rende difficile individuare quali competenze specifiche (o hard skill) saranno effettivamente importanti poiché è strettamente connesso ai profili professionali emergenti, sui quali vi sono molti punti interrogativi.
In questo scenario si assiste oggi a quella che potremmo definire ‘la rivincita delle competenze trasversali e delle soft skills: il termine soft skill non è nuovissimo, ha cominciato a essere utilizzato negli anni ’60, ma le competenze cui si riferisce sono state per tanto tempo considerate ancillari rispetto alle più solide hard skill. Visione ormai obsoleta.
Lavorare studiando non è semplice, ma spesso necessario per avere qualche soldo in tasca e fare esperienza. Oggigiorno una delle attività lavorative molto popolare tra gli studenti universitari è quella del ‘runner’ per le società che consegnano pacchi e cibo a domicilio, come Amazon o Deliveroo. Ma il mondo digitale non offre solo queste possibilità: esistono alternative molto interessanti sviluppate da startup italiane. Ecco 5 piattaforme che ti permettono di guadagnare mettendo a frutto le tue vere capacità.
In questo articolo ti mostriamo come puoi ottenere prestiti per studenti, tutte le banche che prestano soldi a studenti per studi senza reddito o per merito universitari o master, e consigli pratici su come ottenerli.
Uno dei più pesanti pesi che grava sullo studente universitario è quello economico. La rata universitaria, il costo dei libri e della vita spesso fuori sede, la mancanza di entrate proprie, impone sacrifici economici allo studente e generalmente a tutta la sua famiglia, in tanti casi mette a rischio la stessa possibilità di proseguire i propri studi. Se non hai un lavoro (potresti ad esempio pensare di fare dei lavoretti da freelance per tirare su qualche soldo), un’altra soluzione può essere quella dei prestiti per studenti.
Cosa fare?
Nonostante qualche allarme circolato (e spesso influenzato dai dati statunitensi) sul ricorso ai prestiti formativi, erogati dalle banche, essi rimangono una delle soluzioni che permettono a un giovane di frequentare l’università. Ecco una lista di istituti bancari disposti a darti credito e investire nei tuoi studi, e aiutarti ad intraprendere la tua vocazione imprenditoriale o professionale.
Hai messo un like su Instagram? E’ uno degli oltre 4 miliardi che ogni giorno vengono postati sul popolarissimo social network, specialmente dai giovani: nel mondo oltre il 70 per cento dei suoi utilizzatori sono under 35, percentuale che sale diminuendo l’età. E’ pensato per lo smartphone e i contenuti visuali veloci, ed è pensato anche per la produzione veloce di tali contenuti. E’ il meglio di Facebook, Twitter e Whatsapp messi insieme. E’ pieno di pathos, ma è anche una vetrina. Probabilmente è l’unico social di cui non vorremmo mai fare a meno. Ma le università ci sono su Instagram? E come lo usano?
Da grande voglio fare… il Marketing Manager!
Andiamo, diciamoci la verità: non esiste un solo ragazzino al mondo che affermi una cosa del genere in età scolare, o quasi. Tutti da bambini vogliamo fare i medici, gli artisti, gli astronauti… professioni che, nell’immaginario collettivo sono utili, creative e avventurose.
“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità”, così pare abbia detto Seneca, ma sebbene l’attribuzione sia tutt’oggi incerta nessuno può negare la profonda verità di questa frase e oggi più che mai, con l’esperienza della pandemia che stiamo attraversando a livello globale, la parola “opportunità” può essere tradotta con “accesso al digitale”. Ne sono convinti i quattro giovani ragazzi milanesi ideatori del progetto PC4U.tech − Pietro Cappellini, Matteo Mainetti, Jacopo Rangone ed Emanuele Sacco – che in occasione dell’ultima edizione della Milano Digital Week appena conclusasi hanno organizzato il webinar “Digital is for everyone“.
Vuoi cimentarti nel realizzare dei piani di investimento, che siano anche sostenibili? Reply e Banca Generali, in collaborazione MainStreet Partners e MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, hanno lanciato la “Sustainable Investment Challenge 2021: non solo investire, ma investire in modo sostenibile”, competizione internazionale rivolta a studenti e giovani professionisti.